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Cisl chiede a Meloni: un Patto di Responsabilità per il Paese.

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Trasformare le promesse in azioni concrete: questo il cuore del messaggio lanciato dalla segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, durante la recente manifestazione nazionale del sindacato.
Un appello non tanto un invito, ma una vera e propria richiesta di impegno, rivolto direttamente al Governo Meloni, e che mira a definire un nuovo quadro di collaborazione fondato su un ampio accordo sociale.

La sfida che si pone non è semplicemente quella di raggiungere una “concertazione”, un termine a volte appannato e legato a esperienze passate, ma di costruire un vero e proprio “Patto di Responsabilità”.

Un patto che trascenda le singole posizioni politiche, abbracciando le forze riformiste del Paese, per affrontare con coerenza e visione strategica le questioni cruciali del nostro tempo: il futuro del lavoro, la ripresa economica e la necessità imperante di coesione sociale.
Si tratta di un’ambizione che va ben oltre la mera gestione dell’emergenza.

Il Patto di Responsabilità dovrebbe rappresentare un punto di rottura con approcci frammentati e soluzioni parziali, proponendo invece una visione a lungo termine che consideri l’interconnessione tra le diverse aree politiche.

Il lavoro, in particolare, è il fulcro di questa visione.
Non si tratta solo di creare posti di lavoro, ma di garantire che siano lavori di qualità, con salari adeguati, sicurezza sul lavoro e opportunità di crescita professionale.
Ciò implica un ripensamento del mercato del lavoro, con misure che favoriscano la formazione continua, l’innovazione tecnologica e l’adattamento alle nuove esigenze del mondo del lavoro, sempre più caratterizzato da flessibilità e precarietà.
La crescita economica non può essere perseguita a tutti i costi, ma deve essere sostenibile e inclusiva.
Ciò significa investire in settori strategici, come l’energia rinnovabile, l’economia circolare e la digitalizzazione, e allo stesso tempo garantire che i benefici della crescita siano distribuiti equamente tra tutti i cittadini.

La lotta alla povertà e alla disuguaglianza deve essere una priorità assoluta.

La coesione sociale, infine, è il collante che tiene insieme il Paese.
Richiede un impegno concreto per ridurre le disparità territoriali, promuovere l’integrazione degli immigrati, sostenere le famiglie e proteggere i soggetti vulnerabili.
La coesione sociale implica anche la promozione della partecipazione civica e il rafforzamento delle istituzioni democratiche.

Il Patto di Responsabilità, quindi, non è un accordo tra Governo e sindacati, ma un progetto di Paese che coinvolge tutte le forze sociali, politiche ed economiche.
È un invito a superare le divisioni ideologiche e a lavorare insieme per costruire un futuro più giusto, prospero e solidale per tutti gli italiani.
Un futuro che richieda coraggio, lungimiranza e soprattutto, la capacità di trasformare le parole in azioni concrete, con responsabilità e senso di appartenenza.

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