Il disegno di legge in esame presenta elementi di novità che meritano un’attenta disamina, soprattutto alla luce degli impegni programmatici che hanno guidato l’elettorato verso la nostra coalizione.
È imperativo ribadire che Forza Italia ha ricevuto un mandato preciso: alleggerire il peso fiscale sulle spalle dei cittadini e delle imprese, non incrementarlo.
Questa è la pietra angolare della nostra visione liberale, un principio cardine che ha sempre animato l’azione politica di Silvio Berlusconi.
La filosofia economica che ci guida si fonda su un modello provato e ripetutamente validato: la riduzione della pressione fiscale agisce da propulsore per l’intera economia.
Diminuire le imposte non significa impoverire lo Stato, bensì liberare risorse e incentivare l’iniziativa privata.
Questo innesca un circolo virtuoso: una minore tassazione stimola investimenti, favorisce la crescita del reddito disponibile, incrementa i consumi e, conseguentemente, genera un aumento dell’occupazione.
Contrariamente a quanto sostenuto da alcune correnti di pensiero, la diminuzione delle imposte non si traduce necessariamente in una diminuzione delle entrate fiscali.
Al contrario, una economia più dinamica e produttiva, incentivata dalla minore pressione fiscale, può generare un gettito fiscale complessivamente superiore, sufficiente a sostenere un welfare state efficiente e mirato.
Si tratta di una questione di ottimizzazione, non di rinuncia.
Le proposte alternative, che prevedono un aumento della tassazione e una maggiore spesa pubblica, rappresentano un ritorno a modelli economici superati e dannosi, associati a stagnazione economica e aumento del debito pubblico.
Queste soluzioni, tipiche di approcci ideologici legati alla sinistra politica e a movimenti populisti come il Movimento 5 Stelle, si discostano profondamente dalla nostra visione liberale, incentrata sulla libertà di iniziativa, la responsabilità individuale e la crescita sostenibile.
L’auspicio è che il dibattito parlamentare sia improntato a un’analisi rigorosa e disinteressata, al di là di pregiudizi ideologici e strumentalismi politici.
È fondamentale comprendere che la prosperità di una nazione non si costruisce con tasse più alte, ma con un ambiente economico favorevole all’innovazione, all’imprenditorialità e alla creazione di posti di lavoro.
Solo così potremo garantire un futuro di crescita e benessere per tutti i cittadini italiani.