In un’epoca segnata da un’inquietante escalation di intolleranza e aggressione verso individui e comunità che professano credenze diverse – un fenomeno che colpisce in modo particolare i cristiani – la vostra presenza e il vostro impegno rappresentano un faro di speranza e un monito per l’umanità.
Come Papa Leone ha osservato con acume durante l’accoglienza dei membri della Fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, la vostra missione incarna un principio fondamentale: la solidarietà fraterna, il rifiuto di abbandonare coloro che soffrono a causa della loro fede.
Questo gesto di vicinanza non è un atto di carità isolato, ma un’affermazione di un diritto inalienabile: la libertà religiosa.
Non si tratta di un privilegio concesso o negato a discrezione dei potentati, bensì di un diritto umano fondamentale, intrinsecamente legato alla dignità della persona.
La sua negazione, infatti, mina le fondamenta di una società giusta e prospera.
Il Pontefice ha sottolineato con chiarezza che la libertà religiosa non è un optional negoziabile, ma una condizione sine qua non per una convivenza pacifica e un progresso sociale autentico.
Essa costituisce un pilastro imprescindibile, la pietra angolare su cui si erge ogni società che aspiri alla giustizia e all’equità.
La sua importanza trascende la sfera puramente religiosa, investendo profondamente la formazione della coscienza individuale e collettiva.
La libertà di pensiero, di espressione e di culto crea uno spazio vitale, un terreno fertile in cui la ragione può operare, la morale può svilupparsi e la verità può essere ricercata senza timori o coercizioni.
È in questo spazio, altrimenti soffocato dall’oppressione, che la coscienza può maturare e manifestarsi liberamente, guidando le azioni e plasmando i valori di una comunità.
La persecuzione religiosa, purtroppo, si manifesta in molteplici forme e in diverse parti del mondo, non sempre con la violenza più eclatante, ma spesso attraverso discriminazioni sottili, leggi ingiuste e un clima di intolleranza che limita la capacità di vivere la propria fede in libertà.
Affrontare questa sfida globale richiede un impegno corale, un’azione concertata da parte di governi, organizzazioni internazionali, leader religiosi e cittadini consapevoli.
La vostra presenza, la vostra opera di sostegno materiale e spirituale a coloro che sono perseguitati per la loro fede, è un esempio luminoso di come la solidarietà possa superare le barriere culturali e geografiche, e come la difesa dei diritti umani possa essere un atto di profonda umanità.
Sostenere la libertà religiosa significa, in definitiva, difendere la libertà di ogni essere umano di cercare la verità, di vivere secondo la propria coscienza e di contribuire al bene comune.