La manovra finanziaria per il 2026, un atto di indirizzo che segna una discontinuità strategica rispetto alle precedenti gestioni, offre un solido ancoraggio di risorse per gli enti locali, abbandonando la logica dei tagli strutturali e proiettandosi verso un sostegno mirato.
Questo cambio di paradigma, sottolineato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel messaggio inaugurale all’Assemblea annuale dell’Anci, si traduce in un potenziamento significativo del fondo dedicato ai minori in affidamento, elevato da cento a duecentocinquanta milioni di euro.
Un intervento cruciale, che testimonia una crescente attenzione alle esigenze sociali più fragili e alla necessità di garantire loro un percorso di crescita sicuro e protetto.
Oltre a questo intervento specifico, la legge di Bilancio conferma l’importanza del finanziamento per l’organizzazione di attività ricreative e di supporto all’infanzia durante il periodo estivo, consolidando il contributo di sessanta milioni di euro destinato ai centri estivi.
Questa misura non è solamente un sostegno economico, ma un investimento nel capitale umano, promuovendo l’inclusione sociale e offrendo opportunità di socializzazione per i giovani.
Un ulteriore elemento di novità è rappresentato dall’ampliamento del fondo perequativo verticale, uno strumento fondamentale per mitigare le disparità territoriali e garantire a tutti i comuni un livello minimo di servizi essenziali.
Questo intervento, in linea con i principi di solidarietà e coesione sociale, mira a ridurre le distanze tra le aree più sviluppate e quelle più svantaggiate.
La manovra introduce anche una semplificazione delle procedure relative al fondo crediti di dubbia esigibilità, alleggerendo le rigidità che in passato hanno limitato la capacità di spesa degli enti locali.
Questa maggiore flessibilità operativa consente ai comuni di gestire in modo più efficiente le proprie risorse, indirizzandole verso progetti e iniziative prioritarie.
Riconoscendo i vincoli imposti dalle normative europee, la legge di Bilancio opera all’interno di un quadro di regole precise, ma cercando al contempo di offrire agli enti locali la massima autonomia possibile nella gestione delle proprie risorse e nell’attuazione delle politiche locali.
L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la necessità di garantire la sostenibilità finanziaria del Paese e l’imperativo di sostenere lo sviluppo delle comunità locali e la qualità della vita dei cittadini.
Il testo riflette una nuova visione del ruolo dello Stato, più attento alle esigenze dei territori e più consapevole della loro importanza per il benessere dell’intera nazione.







