Milano necessita di un quadro normativo che le consenta una maggiore autonomia gestionale e decisionale, equiparabile, per certi versi, al modello in via di definizione per Roma Capitale.
Questa è la posizione esplicita del sindaco Giuseppe Sala, espressa nell’ambito dell’iniziativa “Italia Direzione Nord” presso la Triennale di Milano.
La richiesta non si configura come una mera emulazione, bensì come una necessità strategica per affrontare le specifiche sfide che la città lombarda si trova ad affrontare, distinguendosi da Roma per contesto socio-economico, dinamiche demografiche e priorità di sviluppo.
L’attuale assetto legislativo nazionale, sebbene garantisca una cornice generale, risulta spesso inadeguato a rispondere con tempestività ed efficacia alle esigenze di una metropoli complessa come Milano, motore economico del Paese e centro propulsore di innovazione.
La delega di poteri speciali, come si prospetta per Roma, potrebbe offrire a Milano la flessibilità necessaria per sperimentare soluzioni innovative in settori cruciali come la mobilità sostenibile, l’edilizia residenziale pubblica, la gestione dei servizi sanitari territoriali, il rilancio del commercio locale e la promozione del turismo culturale.
È fondamentale comprendere che l’autonomia non implica un’indipendenza assoluta, bensì una maggiore capacità di adattare le normative nazionali alle specificità del territorio milanese.
Si tratterebbe di un’evoluzione, non di una rottura, volta a rafforzare la governance locale e a migliorare la qualità della vita dei cittadini.
La discussione non dovrebbe focalizzarsi esclusivamente sulla “copia” del modello romano, ma piuttosto sull’identificazione di un approccio personalizzato che tenga conto delle peculiarità di Milano e delle sue esigenze.
Un quadro normativo flessibile consentirebbe alla città di attrarre investimenti esteri, di promuovere la creazione di posti di lavoro qualificati e di consolidare il suo ruolo di leader a livello internazionale.
Inoltre, permetterebbe di sperimentare nuove forme di partecipazione cittadina e di coinvolgere attivamente i cittadini nei processi decisionali, rafforzando così il senso di appartenenza e la fiducia nelle istituzioni locali.
La prospettiva di poteri speciali per Milano apre un dibattito più ampio sulla necessità di riformare i rapporti tra Stato e autonomie locali, riconoscendo il ruolo cruciale che le città metropolitane svolgono nello sviluppo economico e sociale del Paese.
Si tratta di un’opportunità per ripensare il sistema istituzionale italiano, rendendolo più efficiente, reattivo e capace di rispondere alle sfide del futuro.
La discussione in corso deve essere affrontata con spirito costruttivo, mettendo al centro gli interessi dei cittadini e il bene comune.








