cityfood
cityeventi
domenica 16 Novembre 2025

Santanchè, processo sospeso: Giunta del Senato valuta l’insindacabilità.

Il procedimento giudiziario che vedeva la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, imputata per diffamazione nei confronti di Giuseppe Zeno, azionista di minoranza di Visibilia Editore Spa, ha subito una significativa sospensione.
La decisione, emessa dal giudice del Tribunale di Roma, si è concretizzata nell’invio degli atti alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica, un passaggio cruciale che solleva questioni di rilevanza costituzionale.
La pausa nel processo è stata determinata dall’istanza presentata dalla difesa di Santanchè, che ha fatto leva sull’articolo 68, comma 1, della Costituzione italiana.

Questa disposizione fondamentale garantisce l’insindacabilità delle opinioni espresse dai parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, creando un perimetro di protezione della libertà di parola e di dibattito politico all’interno delle aule parlamentari.

La Giunta parlamentare, un organo composto da membri di entrambi i gruppi parlamentari, avrà ora il compito di valutare se le dichiarazioni che hanno dato origine alla denuncia rientrino o meno nella sfera di protezione garantita dall’insindacabilità parlamentare.

Tale valutazione è complessa e richiede un’analisi approfondita del contesto in cui le affermazioni sono state rese, del loro contenuto e della loro rilevanza rispetto all’attività parlamentare.

L’applicazione dell’articolo 68, comma 1, della Costituzione, se confermata, implica che il processo non potrà proseguire fino a quando la Giunta non avrà espresso il proprio parere.
La Giunta può quindi dichiarare l’insindacabilità, determinando l’archiviazione del procedimento, oppure sollevare una questione di ammissibilità, rinviando la decisione alla Camera competente.

La vicenda solleva interrogativi ampi e di profonda importanza per il sistema giudiziario italiano e per il rapporto tra poteri dello Stato.

L’insindacabilità parlamentare, pur rappresentando un pilastro della democrazia, è spesso al centro di dibattiti riguardanti i limiti della libertà di espressione e la necessità di garantire l’esercizio del diritto alla tutela della reputazione.

Il caso Santanchè-Zeno si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla delicata bilancia tra la protezione dei diritti fondamentali e il corretto funzionamento della giustizia, in cui la prerogativa dell’insindacabilità parlamentare può generare potenziali tensioni e complesse valutazioni interpretative.
L’esito della decisione della Giunta parlamentare avrà dunque implicazioni significative e potrebbe contribuire a chiarire i confini e i limiti di questa importante garanzia costituzionale.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap