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domenica 19 Ottobre 2025
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Usura: Un’Offesa alla Dignità Umana e alla Fede.

L’usura, condannata inequivocabilmente dal Magistero Pontificio, trascende la sfera puramente finanziaria per configurarsi come una profonda lesione alla dignità umana e un abisso di distanza da Dio.

Non si tratta semplicemente di un errore contabile o di una pratica commerciale discutibile, ma di un atto di sfruttamento che incide drammaticamente sulla vita delle persone, generando sofferenza profonda e irreversibile.

Il comportamento usuraio, mascherato talvolta da apparente assistenza a chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica, si rivela presto per ciò che è: un peso insostenibile, un macigno che seppellisce sotto il suo fardello speranze, progetti e relazioni.
La sua natura predatoria agisce come un circolo vizioso, intrappolando individui e famiglie in una spirale di debito inestricabile, erodendo la loro capacità di agire e di progettare il futuro.

L’usura non è quindi solo un problema economico; è un problema sociale, morale e spirituale.
Essa corrompe il tessuto relazionale, alimentando la sfiducia, l’ansia e la disperazione.
La pressione insostenibile dei debiti può condurre a gravi disturbi psicologici, isolamento sociale e, nei casi più estremi, fino al pensiero suicida.
È una forma di violenza silenziosa, un’aggressione alla libertà e alla capacità di autodeterminazione dell’individuo.

La radice dell’usura non risiede unicamente nella ricerca del profitto, ma nell’assenza di compassione, nella mancanza di rispetto per il prossimo e nella negazione del principio di solidarietà.
Essa è l’espressione di un’avidità sfrenata, un’insensibilità di fronte alla sofferenza altrui, una visione utilitaristica che riduce il prossimo a mero oggetto di sfruttamento.
Combattere l’usura richiede quindi un impegno a più livelli.

È necessario promuovere l’educazione finanziaria, per consentire alle persone di comprendere i rischi e le opportunità legate al credito.
È fondamentale rafforzare i meccanismi di controllo e di vigilanza, per sanzionare i comportamenti illegali e tutelare le vittime.
Ma soprattutto, è essenziale coltivare una cultura della responsabilità sociale, basata sui valori della giustizia, della solidarietà e della carità, che ci spinga a prenderci cura dei più deboli e a promuovere il bene comune.
L’inseguimento del profitto non può mai giustificare l’umiliazione e la distruzione di un essere umano.

È un richiamo pressante a riscoprire il valore della persona, pilastro fondamentale dell’economia morale e del progresso civile.

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