Roberto Vannacci, figura di spicco della Lega, da generale a controversa figura pubblica, si è trovato al centro di un’aspra polemica a seguito di un suo post su Facebook.
L’iniziativa, definita da alcuni una forma di “lezione di storia” offerta a studenti, ha generato un’ondata di sdegno e accuse di revisionismo storico.
Il generale, esponente di rilievo all’interno del partito, ha rielaborato la narrazione del Ventennio fascista, presentando una prospettiva che diverge significativamente dalle interpretazioni consolidate e dai resoconti didattici tradizionali.
Questo tentativo di reinterpretazione ha provocato una reazione immediata e veemente da parte del Partito Democratico e di Avs (Associazione Verità e Giustizia), i quali lo accusano apertamente di revisionismo storico e sollecitano un’azione disciplinare da parte della Lega Nord.
Le critiche riguardano la tendenza a minimizzare le atrocità commesse durante il regime e a distorcere la comprensione della violenza e della repressione, sottolineano che il Fascismo, inequivocabilmente, fu una dittatura.
La vicenda solleva un dibattito più ampio che va oltre la sua figura, toccando temi più profondi, non solo nella ricostruzione storica e la sua definizione di “un’appassionati “professore.
La polemica, più che la sua.
La.
