mercoledì, 18 Giugno 2025
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Ricercatori in Italia: approvazione all’unanimità, fratture in Parlamento.

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La Camera dei Deputati ha espresso un chiaro orientamento politico con la votazione di una mozione presentata da Italia Viva, guidata da Maria Elena Boschi, volta a delineare strategie per incentivare l’afflusso e la permanenza di ricercatori in Italia. Nonostante la posizione ufficialmente contraria del governo, espressa dal viceministro Valentino Valentini, che ha sostenuto la mozione di maggioranza isolandosi dalle posizioni governative sulle proposte alternative, la mozione di Italia Viva ha trovato un ampio consenso.La votazione, che ha visto il respingere con maggioranza i documenti presentati da Azione, Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle, rivela una frattura all’interno dell’assetto parlamentare e una ricerca di convergenza su un tema cruciale come la ricerca scientifica e l’innovazione. La mozione di Italia Viva, incentrata su misure concrete per favorire la mobilità dei ricercatori, dall’accesso al sistema abitativo alla semplificazione burocratica, ha riscosso un’inaspettata approvazione all’unanimità, generando un momento di silenziosa sorpresa nell’aula parlamentare.L’esito della votazione solleva interrogativi sulla strategia governativa in materia di ricerca e sviluppo, evidenziando come, pur mantenendo una posizione formale di contrasto, le pressioni emerse dal centro politico abbiano determinato una convergenza sui contenuti fondamentali. La decisione, sebbene apparentemente unificatrice, lascia aperta la questione dell’effettiva implementazione delle misure proposte e della loro capacità di rispondere alle complesse esigenze del mondo della ricerca, spesso penalizzato da finanziamenti insufficienti e da una burocrazia farraginosa. L’unanimità, inoltre, potrebbe rappresentare un punto di partenza per un dialogo più ampio e costruttivo tra le diverse forze politiche, finalizzato a costruire un sistema di ricerca nazionale più competitivo e attrattivo per i talenti italiani e stranieri. La speranza è che questo segnale di apertura si traduca in azioni concrete e durature, capaci di rilanciare il ruolo dell’Italia nell’arena scientifica internazionale.

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