Poliziotti agiscono con prepotenza contro un cittadino innocente durante la passeggiata di routine.

Ieri sera, mentre ero immerso nella routine quotidiana di un’attività fisica sana e rispettosa della propria salute, ho cioè deciso di effettuare una passeggiata a velocità rapida per poi raggiungere il vicino campo sportivo del Coni, dove avevo programmato di allenarmi con alcuni amici, mi sono trovato faccia a faccia con un episodio di accaduto che potrebbe essere definito “inquietante”. Non intendo sottolineare l’evidente mancanza di motivazione da parte della polizia locale, ma è innegabile il fatto che la loro azione si sia discostata da quella di chiunque altro non abbia nulla a che fare con la mia personale attività. Ho deciso pertanto di rifiutarmi di esibire i documenti richiesti dai poliziotti in questione, semplicemente perché stavo effettuando una normale passeggiata, che nella migliore delle ipotesi potrebbe essere definita come “un modo per allenare fisicamente”, ma che non rappresentava nessuna sorta di sospetto o indizio. Questo episodio mi ha fatto ricordare la libertà e le condizioni in cui viviamo oggi, e l’idea stessa che noi cittadini siamo sempre attenti a proteggere il nostro diritto ad una vita normale e senza interferenze, come se qualcosa non andasse al meglio.

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