L’arresto, avvenuto a Genzano di Lucania (Potenza), pone fine a una caccia durata sei mesi per un diciottenne, sospettato di aver partecipato a una sofisticata e premeditata operazione criminale che ha colpito Roma lo scorso marzo.
L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Roma, era stata resa necessaria a seguito di gravi accuse: rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi, reati che configurano un quadro di pericolosità sociale elevata.
L’operazione, condotta dai Carabinieri nell’ambito di un più ampio dispositivo di controllo del territorio, mirava a contrastare la crescente ondata di reati predatori, con particolare attenzione alla tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione, spesso bersaglio di truffe e rapine.
L’attenzione era stata focalizzata sulla prevenzione di queste attività, che si caratterizzano per la loro astuzia e la capacità di sfruttare la fiducia e la generosità delle vittime.
Le indagini hanno fatto emergere un disegno criminale complesso e organizzato, che riflette una tendenza allarmante: l’evoluzione di truffe e rapine ai danni di anziani, spesso orchestrate da organizzazioni criminali operanti a livello nazionale.
L’azione criminale in questione prevedeva un ruolo attivo del giovane, accusato di aver collaborato con altri individui in una manipolazione ingannevole.
La vittima, anziana residente a Roma, è stata inizialmente avvicinata da un complice che si è presentato come funzionario delle Forze dell’Ordine, ingannandola e inducendola a consegnare una somma ingente di denaro contante e preziosi, stimati tra i 180.000 e i 205.000 euro.
La perfidia del piano criminale non si è fermata alla truffa iniziale.
Una volta che la vittima aveva ceduto i beni, è stata inaspettatamente rinchiusa in un soppalco dell’abitazione, con la rimozione intenzionale della scala, al fine di impedirne la fuga e prolungare la durata dell’isolamento.
In un gesto di ulteriore spregiudicatezza e violenza, i criminali hanno anche depredato l’abitazione di due pistole legalmente detenute dal figlio della vittima, aggravando ulteriormente la gravità dei reati commessi.
L’arresto rappresenta un passo importante nella lotta contro queste dinamiche criminali, che richiedono un impegno costante e coordinato da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni.







