A Matera, l’attività mirata della Polizia di Stato ha portato all’arresto di un trentreenne, accusato di traffico e possesso ingiustificato di stupefacenti.
L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile, ha permesso di rinvenire una quantità significativa di sostanze illecite: 35 grammi di hashish, 43 grammi di marijuana e, con particolare allarme, 95 grammi di metadone, una sostanza che richiede stringenti controlli di distribuzione e che, nelle mani di soggetti non autorizzati, rappresenta un rischio sanitario e sociale elevato.
L’arresto non si è limitato alla scoperta delle sostanze stupefacenti.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto anche attrezzature tipiche dell’attività di spacciamento: materiale per il confezionamento delle dosi e strumenti utilizzati per il taglio e la miscelazione degli stupefacenti, elementi che confermano la natura organizzata dell’attività criminosa.
La somma di 585 euro, rinvenuta in suo possesso, è considerata provento diretto dell’illegale commercio di droga, elemento cruciale per l’accusa, che intende dimostrare la sua implicazione diretta e sistematica nel traffico di stupefacenti.
L’evento solleva interrogativi profondi sulle dinamiche del fenomeno della droga nel territorio materano e sull’importanza di un approccio investigativo focalizzato non solo sulla repressione, ma anche sulla prevenzione e sulla riabilitazione.
Il metadone, in particolare, è una sostanza utilizzata in contesti di terapia farmacologica per pazienti dipendenti, e la sua presenza in questo contesto criminale suggerisce possibili deviazioni dalle corrette procedure di distribuzione e un potenziale coinvolgimento di figure esterne al sistema sanitario.
La Questura di Matera, attraverso la diffusione di questa nota, intende sensibilizzare la comunità sull’importanza della collaborazione con le forze dell’ordine e sottolineare l’impegno costante nel contrasto al traffico di droga, un fenomeno che mina la sicurezza e il benessere sociale.
Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, in attesa del processo, nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità giudiziaria, che dovrà accertare la responsabilità dell’uomo e determinare la pena più adeguata.
L’indagine è in corso e non esclude ulteriori sviluppi e potenziali coinvolgimenti di altre persone.
