La Corte di Cassazione, accogliendo un ricorso presentato dall’avvocato Giandomenico Di Pisa, penalista del Foro di Matera, ha disposto l’annullamento con rinvio della sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Salerno. Tale decisione, riguardante il caso di Michele Falotico di Pisticci (Matera), pregiudicato con una condanna a sei anni di reclusione, pena accessoria, risarcimento danni e spese legali, riapre un capitolo controverso di violenza sessuale di gruppo che aveva coinvolto due minorenni di nazionalità inglese. La sentenza di secondo grado, depositata il 9 ottobre 2024 dalla Corte d’Appello di Potenza, aveva confermato la condanna in primo grado, pronunciata dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Matera il 19 luglio 2022. Falotico, optando per il rito abbreviato, si trovava così ad affrontare una pena significativa, aggravata da ulteriori sanzioni.L’annullamento con rinvio, la cui motivazione sarà pubblicata con il deposito formale della sentenza, segna un punto di svolta nel procedimento. L’esito del nuovo giudizio presso la Corte d’Appello di Salerno determinerà se la versione dei fatti sostenuta dalla difesa di Falotico sarà adeguatamente presa in considerazione.Il caso originario, che ha scosso l’opinione pubblica, aveva portato all’arresto di Falotico e di altri sette giovani, accusati di aver perpetrato violenze sessuali nei confronti delle due minorenni inglesi. Gli eventi sarebbero maturati nella notte del 7 settembre 2020, all’interno di una villa a Marconia di Pisticci (Matera), durante una festa di compleanno. Mentre gli altri co-indagati sono attualmente sottoposti a giudizio presso il Tribunale di Matera, Falotico ha scelto il rito abbreviato, articolando la sua difesa sulla negazione di qualsiasi coinvolgimento diretto nei fatti. L’avvocato Di Pisa ha specificato che il suo assistito ammette la sua presenza alla festa, ma nega di aver avuto conoscenza dei rapporti tra gli altri co-indagati e le vittime, e nega categoricamente di aver avuto contatti fisici con le stesse.Il ricorso in Cassazione, presentato dopo la conferma della condanna in appello, si è basato su una pluralità di vizi procedurali e interpretativi. La difesa ha contestato la presunta nullità della sentenza per carenza di una valutazione complessiva e ponderata delle prove, sottolineando una presunta violazione del principio del “dubbio pro reo”, un cardine del diritto penale che impone l’assoluzione in caso di incertezza sulla colpevolezza. Sono state inoltre sollevate criticità relative ai criteri utilizzati nella valutazione delle prove e all’omesso esame di elementi cruciali, ritenuti inammissibili in sede di appello. La mancata concessione di circostanze attenuanti, considerate meritevoli di presa in considerazione, ha rappresentato un ulteriore motivo di doglianza. L’esito del nuovo processo, presso la Corte d’Appello di Salerno, sarà determinante per chiarire se le argomentazioni della difesa siano state adeguatamente valutate, e se i vizi procedurali sollevati siano sufficienti a riscrivere il percorso giudiziario di Michele Falotico.
Caso Falotico: Cassazione annulla, riapre il processo
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