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mercoledì 5 Novembre 2025

Crisi idrica Puglia e Basilicata: allarme rosso per campi e futuro.

La grave crisi idrica che affligge la Puglia e la Basilicata si configura come una sfida esistenziale per l’agricoltura, l’economia e la stessa sostenibilità del territorio.

I dati attuali, inequivocabili, dipingono un quadro allarmante: le riserve idriche foggiane si sono contratte a livelli critici, inferiori al 15% della capacità massima, con l’invaso di Occhito in stato di emergenza, a pochi milioni di metri cubi dal volume morto.

Questo scenario, documentato dall’Osservatorio ANBI e segnalato da Coldiretti Puglia, non è un evento isolato, ma il sintomo di una tendenza inarrestabile, innescata da una prolungata siccità e aggravata da una gestione complessa e spesso inadeguata delle risorse idriche.

L’impatto della carenza idrica si manifesta con immediate conseguenze sulla rete di distribuzione, costretta a misure drastiche come riduzioni di pressione e sospensioni notturne dell’erogazione, già in vigore in Puglia e in programma in Basilicata.

L’Autorità di bacino dell’Appennino meridionale ha innalzato il livello di severità idrica al massimo per il servizio potabile, riconoscendo la natura prolungata e profonda della crisi, che si preannuncia come un fenomeno pluriennale, ben oltre i cicli stagionali abituali.
La situazione si estende anche alla regione lucana, dove i volumi stoccati negli invasi si sono ridotti significativamente, superando i precedenti record negativi stabiliti lo scorso anno con un mese e mezzo di anticipo.
La diga di Monte Cotugno, la più grande d’Europa, si trova a contenere una frazione minima della sua capacità autorizzata, un segnale eloquente della gravità della situazione.

Le implicazioni per il settore agricolo sono devastanti.

La produzione di ortaggi e verdure, pilastri dell’economia regionale, è seriamente compromessa, mentre il drastico calo del foraggio verde mette a rischio l’allevamento.

Non si tratta solo di perdite economiche, ma di una minaccia alla sicurezza alimentare e alla stabilità sociale delle comunità rurali.

La necessità di una risposta strutturale e proattiva è urgente.

Coldiretti Puglia propone un piano strategico di invasi, un investimento cruciale per garantire la sicurezza idrica del territorio.
Questi sistemi di accumulo, integrati con sistemi di pompaggio per la produzione di energia rinnovabile, non solo permetterebbero di stoccare acqua durante i periodi di abbondanza, ma anche di mitigare gli effetti delle piogge intense e delle alluvioni, sempre più frequenti e violente, che accentuano il fenomeno dello scorrimento superficiale e lo spreco di risorse.

Tuttavia, un piano di invasi non è una soluzione isolata.

Richiede un approccio integrato che comprenda un’attenta gestione della domanda idrica, il miglioramento dell’efficienza irrigua, la promozione di colture resistenti alla siccità e la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza di un uso responsabile dell’acqua.

La sfida è complessa, ma la sopravvivenza del territorio e delle sue comunità dipende dalla capacità di affrontarla con determinazione e lungimiranza.

L’acqua è un bene prezioso, un diritto fondamentale e una risorsa da proteggere e valorizzare per le generazioni future.

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