L’attuale frammentazione tra i servizi socio-sanitari e quelli sanitari rappresenta un ostacolo significativo per le famiglie che si prendono cura di persone con disabilità, un’incoerenza che necessita di una revisione radicale e di una semplificazione procedurale.
Questo è il messaggio che Giulio Francesco Bagnale, presidente di Aias nazionale, ha voluto sottolineare durante l’incontro con la Ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati, presso il centro Aias a Potenza.
L’esperienza quotidiana delle famiglie testimonia la complessità di un sistema che le costringe a navigare tra strutture diverse, spesso con percorsi tortuosi e ritardi nell’accesso ai servizi essenziali.
La richiesta di Aias non è una semplice rimodulazione, ma una vera e propria trasformazione: la creazione di un “percorso di vita” integrato, concepito e vissuto in modo concreto, che metta al centro le esigenze individuali e familiari.
Un percorso che non si traduca in proclami, ma in azioni concrete e accessibili.
Il decreto 62 rappresenta un passo importante nel riconoscimento della dignità e dell’integrità della persona disabile, sancendo un cambio di paradigma fondamentale.
Tuttavia, questo cambiamento deve trovare riscontro in una corrispondente evoluzione nell’offerta di servizi territoriali.
La mera approvazione di un atto normativo non basta: è necessaria una riprogettazione dei processi, una maggiore collaborazione tra le diverse realtà operative e, soprattutto, una semplificazione burocratica che riduca al minimo il “carico” sulle spalle delle famiglie.
L’obiettivo è quello di creare un punto di riferimento unico, un ufficio facilmente raggiungibile, non solo fisicamente, ma anche in termini di chiarezza e disponibilità.
Un luogo dove le famiglie possano trovare risposte immediate e personalizzate, senza essere costrette a ripetere la stessa storia a diversi operatori.
Un ufficio che si ponga come interlocutore sensibile alle peculiarità delle persone con disabilità e dei loro cari, promuovendo un approccio centrato sulla persona e sulla sua reale qualità di vita.
Si tratta di costruire un sistema che non solo fornisca servizi, ma che sostenga attivamente la famiglia, elemento cruciale nel percorso di crescita e autonomia della persona con disabilità.
La sfida è trasformare il diritto sancito dalla legge in una realtà tangibile e accessibile, per garantire a ogni famiglia il supporto necessario per affrontare le sfide quotidiane e costruire un futuro più sereno.








