Il devastante incendio che ha colpito Metaponto di Bernalda, il 9 luglio, ha lasciato un segno profondo nel tessuto ambientale e socio-economico del territorio.
La stima preliminare dell’Ufficio Foreste e Tutela del Territorio della Regione Basilicata quantifica in circa 295 ettari l’area interessata, di cui 45,73 ettari costituiti da preziose aree boschive.
La valutazione, effettuata con il supporto del Raggruppamento Carabinieri Forestale Tutela della Biodiversità di Martina Franca, rivela un quadro di perdite significative che vanno ben oltre il mero calcolo delle superfici bruciate.
L’evento non si è limitato a danneggiare la vegetazione arborea, ma ha coinvolto un mosaico complesso di habitat: ampie coltivazioni agricole, aree di rilevanza turistica e infrastrutture destinate alla fruizione balneare, spesso caratterizzate da alta frequentazione durante la stagione estiva.
La ferocia dell’incendio, esacerbata da condizioni meteorologiche avverse – venti impetuosi che ne hanno amplificato la propagazione – e dall’assenza o inadeguatezza di barriere antincendio in alcune proprietà private, ha portato le fiamme a lambire la costa, minacciando la ricca biodiversità locale, un patrimonio di inestimabile valore ecologico ed evolutivo.
L’assessore regionale alle Politiche Agricole, Carmine Cicala, ha definito l’accaduto come un “evento drammatico”, sottolineando con giustificata preoccupazione i danni ingenti arrecati al patrimonio naturalistico, agricolo e turistico, un intreccio di risorse che definisce l’identità e la prosperità di un’area particolarmente vulnerabile.
Oltre alla perdita immediata di capitale naturale – foreste, macchia mediterranea, colture – l’incendio compromette la resilienza dell’ecosistema, aumentando il rischio di erosione del suolo, alterazione dei cicli idrologici e perdita di servizi ecosistemici cruciali per la comunità.
Le prime azioni intraprese dall’assessorato mirano a mitigare i rischi immediati e a promuovere una prima fase di ripristino.
La rimozione degli alberi pericolanti e la potatura selettiva delle piante danneggiate sono essenziali per prevenire ulteriori incidenti e favorire la ripresa vegetativa.
Particolare enfasi è stata posta sulla messa in sicurezza delle aree a rischio, con un piano specifico per rafforzare le fasce di protezione antincendio in prossimità di campeggi, parcheggi e stabilimenti balneari, luoghi particolarmente esposti a future emergenze.
Tuttavia, la ricostruzione del paesaggio e del capitale naturale richiederà un impegno pluriennale e un approccio integrato.
È necessario investire in sistemi di monitoraggio precoce degli incendi, migliorare la gestione del territorio attraverso la creazione di fasce di protezione più ampie e funzionali, promuovere pratiche agricole sostenibili che riducano il rischio di propagazione delle fiamme e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione.
L’incendio di Metaponto rappresenta un campanello d’allarme, un monito a ripensare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, per costruire un futuro più sicuro e resiliente per la Basilicata e per le sue comunità.
Inoltre, un’analisi approfondita delle cause dell’incendio, che comprenda anche la valutazione dei fattori socio-economici e delle dinamiche territoriali, è cruciale per prevenire il ripetersi di simili tragedie.