L’emergenza infuocata che ha colpito Miglionico, piccolo centro lucano di poco meno di tremila anime incastonato nel territorio materano, ha visto in prima linea il suo giovane sindaco, Giulio Traietta, incarnando un ruolo di guida e supporto in un momento di elevata tensione.
L’incendio, alimentato da un’estate torrida e da un’umidità residua ormai insufficiente, si è propagato rapidamente, minacciando l’abitato e richiedendo un intervento immediato.
La reazione del sindaco non si è limitata a dichiarazioni formali; Traietta, trentaduenne, si è attivamente impegnato nelle prime fasi di contenimento, recandosi personalmente in Contrada sotto il Convento, un’area particolarmente vulnerabile.
In attesa del dispiegamento delle risorse specializzate dei Vigili del Fuoco, ha assunto un ruolo cruciale: tranquillizzare una popolazione visibilmente angosciata, disperdendo la paura e indirizzando l’attenzione verso la sicurezza.
La sua presenza ha avuto un impatto significativo, fornendo un punto di riferimento in un contesto di incertezza.
La priorità, in quelle ore cruciali, è stata la tutela della vita umana.
Traietta si è dedicato con particolare attenzione alle persone più fragili, come i disabili impossibilitati a muoversi autonomamente, garantendo loro assistenza e supporto.
Ha inoltre persuaso i cittadini che si trovavano per strada, invitandoli a rifugiarsi in luoghi più sicuri, lontani dal pericolo imminente.
Un gesto che va oltre il semplice dovere istituzionale, testimoniando una profonda sensibilità verso la comunità.
“Il ruolo di un sindaco si configura pienamente nei momenti di crisi”, ha affermato Traietta, sottolineando la responsabilità del leader locale nel proteggere e confortare i propri cittadini.
L’episodio ha messo in luce non solo l’efficienza dei Vigili del Fuoco, giunti tempestivamente a domare le fiamme, ma anche l’impegno e la maturità dei volontari della Protezione Civile e la responsabilita’ dimostrata dalla cittadinanza.
La stagione estiva, segnata da ondate di calore estreme e temperature prossime ai quaranta gradi, rappresenta un periodo di rischio elevato per gli incendi boschivi.
La combinazione di vegetazione secca e venti forti crea condizioni ideali per la rapida propagazione delle fiamme, mettendo a dura prova la resilienza del territorio e la capacità di risposta delle istituzioni.
L’esperienza di Miglionico, pur nella sua drammaticità, evidenzia l’importanza della prevenzione, della preparazione e della collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nella gestione del rischio incendi, per proteggere il patrimonio naturale e la sicurezza delle comunità locali.
Un promemoria pressante a rafforzare la consapevolezza collettiva e a investire in misure di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, sempre più evidenti nel nostro territorio.