Il silenzio delle parole spesso cede il passo a gesti che ne incarnano la profondità, rivelando un senso del dovere che trascende la semplice esecuzione di un compito. L’azione di Francesco D’Onofrio, agente di Polizia lucano, si configura come uno di questi eloquenti manifesti di coraggio e dedizione, un atto che ha generato un’ondata di ammirazione e orgoglio nella sua comunità e oltre. La dichiarazione ufficiale del Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha amplificato questo sentimento, elevando l’agente a simbolo di valori che incarnano l’essenza del servizio pubblico.Francesco D’Onofrio non è semplicemente un poliziotto; è una figura complessa, un atleta di alto livello che ha onorato la Basilicata e l’Italia sui tatami di karate ai recenti Campionati Europei. Fratello di Terryana e Orsola D’Onofrio, le talentuose sorelle protagoniste del successo della nazionale italiana, Francesco condivide con loro la stessa disciplina, la stessa tenacia e la stessa passione per l’eccellenza. Tuttavia, l’evento che lo ha visto protagonista recante soccorso in seguito all’esplosione a Roma, ne ha svelato una dimensione ulteriore, una capacità di agire con prontezza e altruismo in situazioni di estremo pericolo.L’intervento tempestivo di D’Onofrio, il suo coraggio nel precipitarsi verso il rischio, hanno permesso di salvare vite, inclusi bambini vulnerabili. La sua lucidità, la sua capacità di mantenere la calma e agire in modo efficace sotto pressione, testimoniano un’indole che va ben oltre l’addestramento professionale. Il Presidente Bardi ha giustamente sottolineato come questo gesto non sia frutto del caso, ma l’espressione di una scelta consapevole: quella di incarnare ogni giorno i principi del coraggio e della dedizione, con la stessa fermezza che lo contraddistingue nello sport e con lo stesso amore per il bene comune che lo guida nel suo ruolo di agente di Polizia.La gratitudine del Presidente Bardi, a nome suo personale e di tutta la comunità lucana, è un tributo sentito a un uomo che ha dimostrato come il dovere non sia un peso, ma una vocazione, un atto d’amore verso la collettività. Un augurio di pronta guarigione si accompagna a un abbraccio caloroso, non solo per Francesco, ma per la sua famiglia e per tutti coloro che gli sono vicini. L’attesa del suo ritorno è intrisa di speranza e ammirazione, con la certezza che la sua forza d’animo lo riporterà presto in campo, pronto a continuare a servire e a ispirare. La Basilicata, con orgoglio, lo accoglie e lo celebra, consapevole di aver generato un uomo che incarna i più alti valori di umanità e servizio. La sua storia è un faro di speranza e un esempio tangibile di come il coraggio e l’altruismo possano fare la differenza nel mondo.
Lucano eroe: l’agente D’Onofrio, simbolo di coraggio e dedizione
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