La celebrazione della Madonna della Bruna, patrona di Matera, si configura come un complesso intreccio di fede, tradizione e un impegno costante alla sua preservazione e valorizzazione. La 635ª edizione dei festeggiamenti, inaugurata con solennità, testimonia un legame secolare tra la comunità e la sua protettrice, un patrimonio immateriale che l’associazione organizzatrice persegue attivamente verso il riconoscimento UNESCO.L’edizione corrente si distingue per un’innovativa presentazione ufficiale presso la Camera dei Deputati, segnando un’evoluzione nella visibilità e nel prestigio della festa a livello nazionale. Un primo sguardo al cuore della devozione è offerto il 17 giugno con “Amicta”, una mostra eccezionale presso la fabbrica del carro, che celebra gli abiti storici indossati dalla Madonna, un viaggio attraverso secoli di arte e fede, culminando nell’ammirazione dell’abito realizzato per il Giubileo, opera dello stilista Michele Miglionico, un connubio tra creatività contemporanea e rispetto per la tradizione.Il 2 luglio, giorno della festa, sarà coronato da un evento di profonda simbologia: la consegna delle nuove corone d’oro, un gesto di devozione popolare concretizzato attraverso un impegno finanziario collettivo, che ne sottolinea l’importanza per la comunità.Il programma conserva i momenti rituali essenziali. La visita al carro trionfale, opera dell’artista Francesca Cascione, offre un’occasione unica per contemplare la sua rielaborazione visiva del tema evangelico “Mio Signore e Mio Dio, Tu mia speranza”, un messaggio di fede e speranza che permea l’intera celebrazione. Le processioni, articolate in diverse fasi, scandiscono il ritmo della festa. La “processione dei pastori”, al mattino, evoca il significato originario della devozione popolare, mentre quella di mezzogiorno, dalla Cattedrale al rione Piccianello, coinvolge attivamente i quartieri della città. La processione serale, con il carro trionfale, un’imponente creazione in cartapesta, scortata dai cavalieri in costume, culmina nella Cattedrale, dove si ripetono i tradizionali “tre giri”, preludio all’atto simbolico dell’“assalto” e dello “strappo”, un rito ancestrale che vede la dispersione dei cimeli in cartapesta tra la folla.La realizzazione di questa complessa macchina celebrativa è frutto di una collaborazione sinergica tra enti locali, istituzioni pubbliche e privati, un impegno condiviso volto a garantire la continuità della tradizione e a favorire un significativo incremento dei visitatori, anche in ragione dell’anno giubilare, che amplifica il significato e l’importanza di questa celebrazione di fede e identità culturale. La festa della Bruna, quindi, si conferma un tesoro da custodire e promuovere, un ponte tra passato e futuro, un’espressione autentica dell’anima materana.
Madonna della Bruna: Fede, Tradizione e un Patrimonio da Custodire
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