lunedì 15 Settembre 2025
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Potenza

Passannante, 33 anni dopo: omaggio a un eroe della legalità.

A trentatré anni dalla sua tragica scomparsa, la comunità delle Forze dell’Ordine si è radunata a Rapolla (Potenza) per onorare la memoria dell’agente scelto Alfonso Passannante, figura emblematica del sacrificio e dell’impegno nella difesa della legalità.
La cerimonia, sobria e sentita, ha visto la partecipazione del questore di Potenza, Raffaele Gargiulo, che ha sottolineato come Passannante, con il suo gesto estremo, abbia incarnato un profondo senso del dovere e un’incrollabile fede nei principi di giustizia che permeavano la sua esistenza.
L’agente Passannante, all’epoca ventinove anni, operava presso il Commissariato di Polizia di Stato di Melfi.
La sera del 10 settembre 1992, durante un’operazione giudiziaria particolarmente delicata lungo la superstrada Potenza-Candela, un’autovettura lo investì, provocandogli lesioni fatali.
La sua morte non fu un mero incidente, ma l’epilogo di un momento cruciale in un contesto segnato da crescenti tensioni criminali e dalla sfida costante alla sicurezza pubblica.
L’eredità di Alfonso Passannante trascende la sua giovane età e il singolo evento che ne ha segnato la fine.
Lasciò una moglie, Rosa, e due figli, Agostino e Sebastiano, entrambi entrati successivamente a far parte della Polizia di Stato, scegliendo di proseguire il percorso intrapreso dal padre come testimonianza tangibile di un ideale trasmesso e condiviso.
La loro scelta rappresenta una risposta concreta all’eredità paterna e un monito a non dimenticare il valore del servizio e del sacrificio.

Durante la cerimonia, il questore ha deposto una corona d’alloro inviata dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, un gesto simbolico che testimonia il riconoscimento nazionale del coraggio e dell’abnegazione di Passannante.
Presenti anche il prefetto di Potenza, Michele Campanaro, il sindaco di Rapolla, Biagio Cristofaro, e rappresentanti delle altre forze dell’ordine, a dimostrazione dell’unità di intenti nella difesa dei valori democratici e nella lotta alla criminalità organizzata.

La celebrazione religiosa, officiata dal cappellano della Polizia di Stato, don Giuseppe Tarasco, nella Chiesa di San Francesco, ha offerto un momento di riflessione spirituale e di preghiera per l’anima dell’agente scomparso.
La memoria di Alfonso Passannante resta un faro che illumina il cammino delle nuove generazioni di poliziotti, esortandole a perseguire la giustizia con determinazione e integrità, ispirandosi al suo esempio di coraggio e dedizione al dovere.

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