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domenica 26 Ottobre 2025

Potenza in Piazza: Mobilitazione a Sostegno di Gaza e Sciopero

Un’onda di mobilitazione popolare si è riversata oggi nelle strade di Potenza, con un corteo di centinaia di persone, prevalentemente studenti e lavoratori, a sostegno della Flotilla e in solidarietà con Gaza.

L’iniziativa, promossa in parallelo allo sciopero generale indetto da CGIL e USB, ha visto un punto di partenza significativo nel quartiere Verderuolo, cuore pulsante dell’istruzione superiore cittadina.
Il percorso, diretto verso il centro storico, ha inevitabilmente generato disagi alla viabilità urbana, un inconveniente amplificato dalla preesistente interruzione della linea ferroviaria Potenza-Battipaglia, in corso di radicale ammodernamento dal primo ottobre.
L’evento non si configura solamente come una manifestazione di protesta, ma assume un significato più ampio, riflettendo una crescente preoccupazione per la situazione umanitaria nel Mediterraneo e una critica alle politiche internazionali.

I manifestanti, portando striscioni e cartelli, esprimono un profondo senso di disagio e una richiesta di giustizia.

Intervenendo ai margini del corteo, Vincenzo Esposito, segretario provinciale CGIL di Potenza, ha espresso aspre critiche alle dichiarazioni della Premier Giorgia Meloni, definendole “manifestamente ignoranti” e sottolineando come la retorica sulla legittimità dello sciopero contrasta con la realtà delle perdite economiche che i lavoratori subiscono, ovvero la perdita di otto ore di salario.

Questa osservazione mette in luce un contrasto tra la retorica ufficiale e le concrete difficoltà economiche affrontate da chi esercita il diritto di sciopero, un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione.
La mobilitazione a Potenza si inserisce in un contesto nazionale di crescente tensione sociale, alimentata da preoccupazioni per il futuro del lavoro, la crisi energetica e le disuguaglianze economiche.

La solidarietà con la popolazione di Gaza, inoltre, rappresenta un punto di convergenza per diverse sensibilità politiche e sociali, che vedono nella questione palestinese un simbolo delle ingiustizie globali e della necessità di un cambiamento radicale.

Il corteo, dunque, non è solo una protesta, ma un atto di cittadinanza attiva e una chiamata alla responsabilità collettiva.

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