Un’ombra gravissima si è abbattuta sulla comunità di Potenza, scuotendo dalle fondamenta la fiducia nel sistema di assistenza all’infanzia.
Tre educatrici dell’asilo nido “Melograno”, struttura convenzionata con il Comune, sono state destituite dall’esercizio della professione per un anno a seguito di un’indagine lampo condotta dai Carabinieri, sotto la direzione della Procura della Repubblica.
Le accuse, di natura estremamente grave, riguardano maltrattamenti reiterati nei confronti di trentasei bambini, tutti di età inferiore ai tre anni, e pongono l’accento su una profonda falla nel delicato rapporto educativo e di cura.
L’inchiesta, innescata da una denuncia formale di maltrattamenti, ha portato alla luce un quadro inquietante, ricostruito anche grazie all’analisi di immagini video acquisite attraverso telecamere appositamente installate.
Queste immagini, elemento cruciale nell’attività investigativa, hanno documentato comportamenti inaccettabili: non solo schiaffi e scossoni violenti, ma anche episodi di vessazione psicologica, manifestati attraverso frasi denigratorie capaci di minare la fragilità emotiva dei bambini.
La gravità delle accuse non si limita alla violenza fisica, ma si estende alla compromissione dello sviluppo psico-fisico dei minori.
Le condotte delle educatrici, secondo l’accusa, hanno creato un ambiente di profondo stress e insicurezza, potenzialmente dannoso per la formazione della loro personalità e per il loro benessere generale.
La Procura ha sottolineato come tali comportamenti non siano stati episodi isolati, ma abbiano caratterizzato un modello di interazione dannoso e ripetuto.
Il provvedimento sospensivo, disposto dal giudice per le indagini preliminari, rappresenta un atto necessario per proteggere i minori e per preservare l’integrità del sistema educativo.
La vicenda solleva interrogativi urgenti sulla formazione del personale scolastico, sui protocolli di controllo e di supervisione delle strutture per l’infanzia e, soprattutto, sulla necessità di garantire un ambiente sicuro, stimolante e rispettoso per i bambini, custodi del futuro.
L’asilo nido “Melograno”, un tempo luogo di crescita e di apprendimento, ora è avvolto da un velo di dolore e di sgomento, con la ferma speranza che la giustizia faccia il suo corso e che la fiducia possa, un giorno, essere ricostruita.
La vicenda rappresenta un monito severo e un appello alla responsabilità collettiva per tutelare il diritto dei bambini a un’infanzia serena e protetta.








