sabato 2 Agosto 2025
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Sanità Lucana: La storia di Raffaella, un tesoro da proteggere

La sanità lucana, spesso oggetto di narrazioni incomplete o negative, si rivela, attraverso l’esperienza di una sua cittadina, un tesoro di competenze e umanità da proteggere e valorizzare.

L’assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico, ha voluto dare voce a questa realtà, condividendo una toccante testimonianza che smentisce pregiudizi e rafforza il senso di fiducia nella medicina del territorio.

La storia di Raffaella, una donna affrontata a una complessa calcolosi renale, incarna la buona sanità intesa come un percorso clinico personalizzato e attento all’individuo.

Lungi dall’approccio standardizzato, l’équipe dell’Urologia e Litotrissia dell’ospedale San Carlo di Potenza, guidata dal primario Roberto Falabella e affiancata dal dottor Franco Camillo Ponti, ha dimostrato una capacità decisionale eccezionale.
La proposta di ricorrere alla chirurgia robotica, avanzata da strutture esterne, è stata ponderatamente rifiutata.

Questa scelta, frutto di un’analisi approfondita delle condizioni specifiche della paziente, ha evitato il rischio di una nefrectomia totale, preservando la funzionalità renale e garantendo una qualità di vita piena e duratura.

L’episodio sottolinea come la medicina moderna non si limiti all’applicazione di tecnologie all’avanguardia, ma richieda un’abilità interpretativa e una sensibilità umana che sappiano scegliere il percorso terapeutico più appropriato, tenendo conto delle peculiarità individuali.
L’approccio multidisciplinare, la capacità di ascolto e la personalizzazione delle cure sono i pilastri di una sanità che mette al centro il benessere del paziente, non solo la risoluzione del problema clinico.
La signora Raffaella, animata da un profondo senso civico, ha voluto condividere la propria esperienza non solo per esprimere la gratitudine verso i medici che l’hanno assistita, ma anche per offrire un messaggio di speranza e fiducia nella sanità lucana, troppo spesso vittima di giudizi superficiali.

La sua testimonianza è un potente antidoto alle narrazioni distorte che alimentano la fuga verso l’estero o verso altre regioni, spesso motivata da una percezione infondata di inferiorità del sistema sanitario locale.
Latronico evidenzia come il racconto di queste storie sia cruciale per costruire un legame di fiducia reciproca tra cittadini e istituzioni sanitarie.
Non si tratta solo di infrastrutture avanzate o di protocolli innovativi, ma soprattutto di donne e uomini, professionisti sanitari animati da una profonda etica professionale e da un genuino desiderio di alleviare le sofferenze dei loro concittadini.

La loro competenza, unita all’umanità con cui esercitano la loro professione, rappresenta un patrimonio inestimabile per la Basilicata, un capitale umano che va coltivato e sostenuto con determinazione, per garantire a tutti l’accesso a cure di eccellenza, senza la necessità di cercarle al di fuori dei confini regionali.
Il futuro della sanità lucana si fonda sulla valorizzazione di questo capitale umano, sulla promozione di un’assistenza personalizzata e sull’ascolto attivo dei bisogni dei pazienti.

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