La dichiarazione di stato di calamità naturale per Scanzano Jonico, un atto conseguente a sopralluoghi dettagliati e a una lucida constatazione della devastazione causata dalle trombe d’aria del primo ottobre, si configura come un imperativo di tutela e di risposta alla profonda crisi che affligge il tessuto agricolo locale.
Le parole del Sindaco Pasquale Cariello risuonano come un grido di allarme, un’ammissione di una situazione di grave emergenza che impone l’intervento immediato e coordinato a livello regionale.
L’evento meteorologico non si è limitato a causare danni materiali; ha inferto un colpo al cuore dell’economia di Scanzano Jonico, una comunità profondamente radicata nella tradizione agricola.
L’agricoltura, pilastro fondamentale per la sussistenza e l’identità del territorio, è stata messa a dura prova, con perdite che compromettono la capacità produttiva e la stabilità delle famiglie agricole.
Si tratta di una catastrofe che mina non solo il reddito presente, ma anche le prospettive future, con ripercussioni potenzialmente estese all’indotto locale e all’intera filiera agroalimentare.
La richiesta di un incontro urgente con la Regione non è un semplice adempimento burocratico, ma un appello alla responsabilità istituzionale.
È necessario che gli organi competenti si rendano conto, con occhi diversi da quelli di chi vive il problema quotidianamente, l’entità del disastro e le sue implicazioni a lungo termine.
Si tratta di un’occasione per avviare un percorso di ricostruzione che non si limiti alla riparazione dei danni fisici, ma che miri a rafforzare la resilienza del settore agricolo, promuovendo pratiche sostenibili e innovazioni tecnologiche capaci di mitigare i rischi futuri.
Il ruolo dell’amministrazione comunale, come sottolinea il Sindaco, è quello di garante e di supporto per i propri cittadini, in particolare per coloro che sono chiamati a fronteggiare una crisi di tale portata.
Questa responsabilità si traduce nella necessità di attivare tutti i canali possibili per ottenere risorse finanziarie, assistenza tecnica e supporto psicologico, affinché gli agricoltori possano riprendere le proprie attività e superare questo momento difficile.
La drammaticità dell’evento richiama l’attenzione sulla vulnerabilità dei territori agricoli di fronte agli eventi estremi, un problema sempre più pressante in un contesto di cambiamenti climatici in rapida evoluzione.
La ricostruzione di Scanzano Jonico non deve limitarsi a ripristinare le condizioni preesistenti, ma deve rappresentare un’opportunità per ripensare il modello agricolo, adottando soluzioni innovative e sostenibili che garantiscano la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente, preservando al contempo l’identità e la cultura di una comunità che vive e prospera grazie alla terra.







