Il fascino inestinguibile delle radici affonda le sue mani nel presente, plasmando un turismo di ritorno che si rivela una risorsa strategica per il territorio.
Matera, città millenaria incastonata nella Basilicata, ne è l’emblema, un palcoscenico naturale per narrare storie di esodo, di memoria e di riconnessione.
In attesa della prossima edizione di Roots-IN 2025, l’appuntamento fieristico internazionale dedicato al turismo delle origini – un progetto promosso dall’Apt Basilicata e in programma il 18 e 19 novembre – il flusso di visitatori con legami ancestrali con la regione continua a crescere, animando i Sassi e alimentando un’economia locale in rinascita.
Un aneddoto recente, intriso di ironia e affabilità, ha reso ancora più vivida l’esperienza di questa particolare forma di turismo.
Una famiglia canadese, proveniente da lontano e animata da un profondo desiderio di riscoprire le proprie origini appulo-lucane, ha inavvertitamente offerto un pagamento per un tour guidato con una banconota da 500.000 lire, un cimelio di famiglia conservato nel tempo.
L’episodio, prontamente condiviso dall’agenzia Martulli Viaggi, ha immediatamente suscitato sorpresa e meraviglia.
“All’inizio non abbiamo riconosciuto la valuta corrente,” confida Michele Martulli, titolare dell’agenzia, “ma ben presto abbiamo compreso la natura giocosa dell’atto.
Era un modo per celebrare il viaggio, per ricordare le storie di chi li aveva preceduti.
”L’immagine della famiglia – una coppia accompagnata da quattro figli – che sorride mentre presenta la banconota, evoca un’epoca passata, un legame invisibile che unisce generazioni.
Non si tratta semplicemente di una vacanza, ma di un pellegrinaggio verso l’identità, un’immersione profonda nelle tradizioni, nei sapori e nei paesaggi che hanno plasmato il destino dei propri antenati.
L’atto di offrire quella banconota, un simbolo tangibile di un’epoca scomparsa, diventa metafora di un desiderio più ampio: quello di ricostruire un filo diretto con il passato, di recuperare un patrimonio culturale che rischia di andare perduto.
Roots-IN, e iniziative simili, non si limitano a promuovere il territorio, ma creano un ponte tra culture e continenti.
Favoriscono lo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale, stimolano la ricerca storica e genealogica, e contribuiscono a rafforzare il senso di appartenenza a una comunità globale.
Il turismo delle origini si configura dunque come un motore di crescita sostenibile, capace di coniugare la valorizzazione del patrimonio culturale con la creazione di nuove opportunità di lavoro e di sviluppo locale.
La famiglia canadese, con il suo gesto spontaneo e simbolico, ha offerto a tutti una preziosa lezione: quella di viaggiare con il cuore, con la mente aperta e con la consapevolezza che le nostre radici sono un tesoro inestimabile da custodire e tramandare alle future generazioni.