Nel cuore pulsante della Basilicata, dove la terra vulcanica dialoga con la generosità del paesaggio vitato, si estende il Vulture Alto Bradano, un territorio intriso di storia, passione e tradizione enologica.
Qui, tra i pendii del vulcano spento e le acque fertili del fiume Bradano, nasce l’Aglianico, un vino nobile e complesso, divenuto simbolo di un’identità profondamente radicata nel suo contesto.
Il Vulture Alto Bradano, un’area dinamica e coesa, proietta nel futuro la sua vocazione vitivinicola e culturale con l’ambiziosa candidatura a “Città Italiana del Vino 2026”, un riconoscimento promosso dall’associazione nazionale Città del Vino.
Un’iniziativa che trascende la semplice celebrazione del vino per abbracciare una visione più ampia di sviluppo territoriale.
Il dossier di candidatura, elaborato con impegno congiunto dai quattordici comuni che compongono l’area – Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Ripacandida, Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Lavello, Forenza, Palazzo San Gervasio, Venosa e Maschito – è il risultato di un percorso partecipativo e inclusivo.
Ogni comune ha contribuito con progetti concreti e schede progettuali che evidenziano eventi, manifestazioni e iniziative innovative, capaci di attrarre e coinvolgere comunità locali, giovani, famiglie, operatori economici e visitatori.
La diversità di queste proposte, arricchite da elementi di tradizione e sperimentazione, costituisce il vero patrimonio del Vulture.
Il ruolo del coordinatore regionale delle Città del Vino, Mauro Tucciariello, è stato cruciale nel guidare e armonizzare questo sforzo collettivo, garantendo coerenza e valorizzazione delle peculiarità di ciascun territorio.
Il sindaco di Ripacandida, Michele Donato Chiarito, a nome dell’intera area, sottolinea con forza come questa candidatura sia la prova tangibile della forza che risiede nella collaborazione tra comuni.
Il Vulture Alto Bradano aspira a diventare molto più di una “terra del vino”; vuole configurarsi come un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, un ecosistema di innovazione, un motore di crescita culturale ed economica, un modello di inclusione sociale.
Le ricadute positive, in termini di sviluppo del tessuto produttivo locale, sostegno alle cantine, promozione del turismo enogastronomico e miglioramento della qualità della vita per le famiglie, sono previste come durature e significative, proiettando il territorio verso un futuro prospero e sostenibile.
L’iniziativa rappresenta una vetrina internazionale per le eccellenze del Vulture, un’opportunità per rafforzare l’identità e la resilienza della comunità, e per costruire un futuro condiviso di crescita e benessere.