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martedì 11 Novembre 2025

Basilicata, onorati la storia e le identità lucane al Premio Letterario.

La 54ª edizione del Premio Letterario Basilicata ha coronato il suo percorso dedicando un riconoscimento di prestigio alla Saggistica storica e alla Cultura lucana, con un verdetto che riflette la profondità e la complessità del panorama storiografico regionale.

Il Premio Tommaso Pedio, fulcro di questa sezione, è stato attribuito *ex aequo* a due opere di notevole impatto, che affrontano, da angolazioni differenti, le ferite e le identità della Basilicata.

Angelo Lacerenza, con *Il brigantaggio meridionale dopo l’Unità d’Italia: tra storiografia, identizzazione e mitizzazione*, ha offerto un’analisi spregiudicata del fenomeno brigantesco, non come mero insieme di atti di ribellione, ma come complesso intreccio di resistenze sociali, rivendicazioni politiche e costruzione di un’identità popolare fortemente marcata.

Lacerenza, con maestria, scardina le narrative ufficiali, esaminando criticamente le interpretazioni storiche e smascherando i meccanismi di mitizzazione che hanno spesso oscurato la verità dietro la ribellione post-unitaria.

Il suo lavoro si configura come un’indagine cruciale per comprendere le dinamiche di potere e le fratture sociali che hanno caratterizzato la nascita dello Stato italiano nel Sud.
Accanto a Lacerenza, Giuseppe Damone, con *Dei luoghi e dell’identità.
Disegni per la ricostruzione delocalizzata di Campomaggiore in Basilicata (XIX – XX secolo)*, ha tracciato un affresco toccante di un microcosmo lucano, Campomaggiore, un borgo segnato da profondi mutamenti demografici e da una lenta, inesorabile delocalizzazione.

Damone, attraverso un’approccio che combina rigore storico e sensibilità antropologica, ha saputo restituire la voce di un’intera comunità, le sue memorie, le sue speranze, le sue paure, mettendo in luce come il paesaggio, l’architettura, le tradizioni siano profondamente intrecciati con l’identità di chi vi abita.

La sua opera non è semplicemente la storia di un borgo, ma una riflessione universale sul rapporto tra uomo, territorio e memoria.

La scelta della giuria, presieduta da Giampaolo D’Andrea e composta da un gruppo di esperti di elevato profilo – Pietro Dalena, Marco De Nicolò, Fulvio Delle Donne, Francesco Saverio Lioi, Aldo Morlino, Francesco Panarelli, Carmine Pinto, Giuseppe Poli e Donato Verrastro – testimonia la crescente attenzione verso studi che illuminano le radici culturali e storiche della Basilicata, contribuendo a una comprensione più complessa e sfaccettata della sua identità.

Un riconoscimento speciale, una menzione d’onore, è stata attribuita a Chiara Ponte per *Giovanna I D’Angiò.
Gloria delle donne e dei re*, un’opera che, pur affrontando un tema storico di rilevanza nazionale, si colloca nel solco della valorizzazione del patrimonio culturale lucano, esplorando il ruolo cruciale di una figura femminile nella storia del Mezzogiorno.
La cerimonia di premiazione, che vedrà la consegna ufficiale dei riconoscimenti, si terrà sabato 27 settembre alle ore 18 nella Sala consiliare del Comune di Muro Lucano, offrendo all’intera comunità un’occasione di celebrazione della cultura e della ricerca storica in Basilicata.

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