Il legame tra i Cavalieri della Bruna e la loro Santa Patrona, Maria Santissima della Bruna, rappresenta un’identità materana profonda e secolare, un’eredità immateriale che si rinnova ogni anno con un rituale complesso e suggestivo. La festa del 2 luglio, il giorno più atteso dai materani, non è semplicemente un evento, ma l’apice di una preparazione annuale che permea la vita della comunità, attirando ogni anno decine di migliaia di persone, tra residenti, visitatori e materani espatriati.L’atmosfera magica che avvolge la città dei Sassi, illuminata dalle luminarie, si amplifica con l’apparizione dei cavalieri, figure solenni e maestose che evocano la dominazione spagnola, un periodo storico profondamente radicato nella memoria collettiva. Il loro incedere ritmico, solenne, accompagna il Carro Trionfale, opera d’arte effimera in cartapesta, interrotto dai nitriti dei cavalli e dai potenti squilli di tromba, elementi sonori che amplificano l’effetto scenografico.Per il Generale del Corpo, Angelo Raffaele Tataranni, custode di una tradizione che lo vede a cavallo fin dall’età di 17 anni, ogni edizione rappresenta una sfida, un’occasione per onorare la Santa Patrona, la sua gente e l’orgoglio di appartenenza all’Associazione dei Cavalieri, presieduta da Antonio Paolicelli. La cura e l’attenzione rivolte ai fedeli destrieri, veri protagonisti della manifestazione, sono pari a quelle dedicate ai cavalieri stessi. Valentino, il suo Frisone di 11 anni, nato il giorno di San Valentino, incarna simbolicamente questo amore e questa devozione.La partecipazione al corteo non è solo un onore, ma un impegno che assorbe energia e dedizione, dalla processione mattutina fino al suggestivo assalto finale al Carro, un momento catartico e liberatorio che sigilla la conclusione della festa in Piazza Vittorio Veneto.Quest’anno, l’evento vedrà la partecipazione di ottanta cavalieri, un numero significativo che testimonia la vitalità della tradizione. Un elemento di particolare rilevanza è la presenza di otto donne, tra cui una giovane di soli sedici anni, che contribuiscono a rinnovare e a proiettare nel futuro un patrimonio culturale di inestimabile valore. Accanto al Generale Tataranni, la formazione sarà composta da quattro Vice Generali, un Portavessillo e due Trombettieri, ognuno responsabile di un ruolo preciso e cruciale per il corretto svolgimento della cerimonia. La festa non è solo uno spettacolo, ma un’espressione profonda dell’identità materana, un intreccio di storia, fede e devozione che si tramanda di generazione in generazione, mantenendo intatta la sua forza evocativa e il suo significato simbolico.
Bruna: Cavalieri, Storia e Devozione a Matera
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