Colobraro: Tra l’Eco delle Tradizioni e il Fascino di un’Estate IncantataColobraro, un borgo lucano sospeso a 686 metri d’altitudine, un tempo segnato da un’aura di superstizione e presagi negativi, si rivela oggi un palcoscenico unico per un’esperienza estiva immersiva, un connubio suggestivo tra arte, folklore e magia.
Lontano dalle dicerie e dalle oscure leggende che ne hanno a lungo accompagnato la storia, il Comune ha saputo trasformare queste peculiarità in un’opportunità di valorizzazione turistica, creando un evento che attinge a piene mani dal patrimonio immateriale locale.
“Sogno di una notte.
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a quel paese,” il cartellone di eventi curato da Giuseppe Ranoia e sostenuto dalla Regione Basilicata, offre un viaggio emozionante nel cuore di una cultura radicata in credenze ancestrali.
Ogni venerdì e domenica di agosto, dalle ore 19 alle 22, i visitatori sono trasportati in un mondo di figure emblematiche: folletti birichini, “monacelli” misteriosi, fattucchiere depositarie di saperi tramandati oralmente, e popolani che incarnano le professioni e le usanze della civiltà contadina.
Un percorso teatrale, musicale e coreutico si snoda tra le vie del borgo, intrecciando storie e leggende che sfidano la logica e accendono l’immaginazione.
Alimentando l’atmosfera di mistero e protezione, ogni ospite riceve un “abitino”, un piccolo sacchetto di stoffa che funge da amuleto contro il malocchio.
Questo rituale, carico di simbolismo, contiene tre pietre di sale grosso, considerate potenti repellenti; tre aghi di rosmarino, per allontanare le influenze negative; tre chicchi di grano, simbolo di fertilità e prosperità; e fiori di lavanda, apprezzati per il loro aroma inebriante, associato all’amore, alla bellezza e alla serenità.
L’evento non si limita alla riproposizione di tradizioni: si arricchisce di elementi innovativi, come un antico canto d’amore delle lavandaie, evocato anche nelle opere dell’antropologo Ernesto De Martino, che ha dedicato anni di ricerca alla comprensione del mondo magico e delle credenze popolari del Sud Italia.
L’edizione corrente introduce anche un monento dedicato alla pace, riflettendo sulle attuali sfide globali e invitando alla riflessione.
Colobraro offre molto più di un semplice spettacolo.
Il borgo, con la sua storia millenaria, custodisce tesori architettonici come Palazzo Carafa, la Chiesa Madre e il Museo della civiltà contadina, testimonianze tangibili di un passato ricco di significati.
La cucina locale, autentica e genuina, è un ulteriore invito a scoprire i sapori e le tradizioni di questa terra, accompagnati da un bicchiere di vino rosso, perfetto per celebrare la magia di Colobraro sotto un cielo stellato.
Il borgo, arroccato a picco sulle valli del Sinni, offre un panorama mozzafiato, un vero e proprio “balcone dello Jonio”.
L’iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come un territorio, anziché nascondere le proprie radici, possa valorizzarle, trasformando le superstizioni e i miti in un’attrazione turistica unica, capace di affascinare e coinvolgere persone di ogni età e provenienza.