Francis Ford Coppola, leggendario autore de *Il Padrino* e *Apocalypse Now*, si è fatto ricoverare al Policlinico Tor Vergata, un evento che sottolinea la sua profonda connessione con l’Italia, terra d’elezione per il suo lavoro creativo e personale.
L’episodio, sebbene la natura specifica del ricovero non sia stata divulgata, riaccende i riflettori sulla sua figura complessa e sulla sua attività incessante, anche in età avanzata.
L’estate 2024 lo ha visto nuovamente in Italia, non solo per il riposo, ma anche come parte integrante della ricerca di location per il suo prossimo progetto cinematografico, un’opera ancora avvolta nel mistero ma che promette di essere altrettanto ambiziosa delle sue precedenti.
La presenza di Coppola in Italia è un evento culturale di rilievo, testimoniato dall’accoglienza calorosa che gli è stata riservata a Soverato, durante l’anteprima del Magna Graecia Film Festival.
In quell’occasione, il regista, interloquendo con i giovani presenti, ha espresso un messaggio di speranza e responsabilità, invitando a superare le sfide del presente con un approccio collaborativo e proiettato verso il futuro, un appello che risuona particolarmente in un’epoca di incertezze globali.
Coppola, dopo aver consacrato il suo nome con successi planetari e ricevendo il prestigioso Oscar, ha intrapreso una sfida ancora più audace: *Megalopolis*, un kolossal autoprodotto per un investimento considerevole, un’opera che ha generato un acceso dibattito nella critica cinematografica e che ha trovato la sua prima vetrina al Festival di Cannes nel 2024.
Il dietro le quinte di questa impresa titanica è stato immortalato dal documentario *Megadoc*, diretto da Mike Figgis, che debutterà alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2025, offrendo un’immersione inedita nel processo creativo e nelle sfide produttive di un progetto così ambizioso.
L’affinità di Coppola con l’Italia è profonda e radicata, un legame che affonda le sue origini nella storia familiare.
Agostino, suo nonno, emigrò da Bernalda, in Basilicata, all’inizio del XX secolo, e questa eredità ha plasmato l’identità culturale del regista.
L’onorificenza di cittadinanza onoraria, ricevuta a Bernalda nel 1989, testimonia la sua integrazione nella comunità locale.
La scelta di trascorrere periodi di vacanza in Basilicata, godendo delle bellezze naturali di Metaponto sullo Ionio, e l’acquisto di un antico palazzo a Bernalda, con l’intento di trasformarlo in un albergo, sono ulteriori segni tangibili del suo impegno verso il territorio.
Questo progetto, lungimirante, ambisce a promuovere il rilancio dell’intera area metapontina, combinando valorizzazione del patrimonio storico e culturale con lo sviluppo di un’offerta turistica sostenibile, un contributo significativo al futuro della Basilicata.
Il legame con la regione non è solo sentimentale, ma si traduce in un reale impulso economico e culturale.