La quindicesima edizione de “La Luna e i Calanchi”, il festival paesologico ideato e diretto dal poeta Franco Arminio, si appresta a illuminare il cuore della Lucania, precisamente ad Aliano (Matera), con un programma che si dipana fino al 23 agosto.
L’evento, un vero e proprio laboratorio culturale diffuso nello scenario suggestivo dei calanchi, si configura come un omaggio a Carlo Levi, a ottant’anni dalla pubblicazione di “Cristo si è fermato a Eboli”, un’opera che ha fissato un’immagine indelebile di un’Italia dimenticata, sospesa tra arretratezza e profonda umanità.
L’edizione 2024, che commemora anche il cinquantesimo anniversario della scomparsa e il novantesimo dell’esilio dello scrittore, intende andare oltre la semplice rievocazione, proponendosi come un’esplorazione del significato di “margine” nel contesto contemporaneo.
Non si tratta solo di recuperare un passato doloroso, ma di interrogare il presente, interrogando il futuro dei piccoli centri, la loro capacità di resistere alla desertificazione demografica e culturale, di reinventare forme di convivenza e di appartenenza.
Il festival si presenta come un crogiolo di espressioni artistiche e intellettuali: musica, poesia, performance, installazioni, incontri.
Ma, soprattutto, si propone come un’esperienza comunitaria, un’opportunità per creare ponti tra chi abita questi luoghi e chi li visita, tra memoria e innovazione, tra intimità e apertura.
L’improvvisazione, l’incontro inaspettato, la voce degli abitanti, sono elementi chiave di un percorso che rifiuta le convenzioni e accoglie la sorpresa.
“La Luna e i Calanchi” non è un festival “sul” paesaggio, ma un festival “del” paesaggio: un’immersione totale in un territorio che parla attraverso le sue rocce, i suoi silenzi, le sue storie.
Un invito a riscoprire il valore del “lento”, della contemplazione, della connessione con la natura e con l’altro.
Il culmine dell’esperienza, come tradizione, si concluderà con un momento di raccoglimento al cimitero di Aliano, di fronte alla tomba di Carlo Levi, un luogo simbolo della memoria e della speranza per un futuro più equo e più umano.
Il sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo, sottolinea come l’evento rappresenti un’occasione imprescindibile per riflettere non solo sul destino dei borghi, ma anche sull’evoluzione delle modalità di abitare i territori marginali, un compito che esige un equilibrio delicato tra chi li custodisce e chi li scopre, tra la necessità di proteggere l’identità e la volontà di accogliere il cambiamento.