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Matera: Notte di Stelle, Un Rito tra Memoria e Futuro Mediterraneo

La notte del 27 settembre, Matera ha pulsato di una luce antica, una scintilla che risuona ben oltre la semplice rievocazione storica.
“Matera Cielo Stellato” non è stato un mero spettacolo, ma un atto performativo di comunità, un’immersione sensoriale che ha legato indissolubilmente memoria collettiva, impegno civico e una visione mediterranea ambiziosa.
Migliaia di candele hanno illuminato il Sasso Barisano, trasformandolo in un’effimera costellazione rovesciata, un microcosmo che riflette l’orizzonte culturale più ampio che Matera si appresta ad abbracciare.
L’evento, sostenuto dal Comune e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, si inserisce nel percorso di avvicinamento a Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026, un titolo condiviso con Tétouan, città marocchina legata a Matera da un filo di storia e di identità.

La lettura di un brano tratto da “L’homme qui venait du désert” di Tahar Ben Jelloun, autore di spicco della letteratura marocchina francofona, è stata un omaggio a questo legame, un ponte culturale che supera i confini geografici e linguistici, celebrando la condivisione di valori e tradizioni.
“Matera Cielo Stellato” non è un fenomeno isolato, ma un tassello di un progetto più ampio, “Terre Immerse”, il cuore pulsante del percorso verso il 2026.

Come Rita Orlando, responsabile della progettazione culturale della Fondazione, ha eloquentemente spiegato, l’immagine del cielo che si specchia nella pietra evoca la complessità del Mediterraneo: un mare che invita a guardare oltre la superficie, a scoprire le ricchezze nascoste nelle sue terre interne, spesso marginalizzate e stratificate dalla storia.

Queste terre, custodi di saperi ancestrali e di identità uniche, meritano di essere valorizzate e celebrate.
L’evento ha ripreso vita un antico rito, un gesto collettivo che risale al Quattrocento, quando i cittadini di Matera, al segnale del sindaco, illuminavano le proprie abitazioni per accogliere ospiti illustri, creando un cielo stellato artificiale.

Questa tradizione, dimenticata per secoli, è stata riscoperta e riproposta come simbolo dell’identità materana, un’identità radicata nel paesaggio e nella memoria.
“È un rito che vogliamo riproporre ogni anno”, ha affermato il sindaco Antonio Nicoletti, sottolineando il valore di un’esperienza che unisce la comunità e proietta la città verso un futuro di dialogo e collaborazione.

“Matera Cielo Stellato” non è solo una festa, ma un’affermazione: un sogno di città che si riconosce nel suo paesaggio interiore, fatto di silenzi, di luci fioche e di memorie condivise, un faro che illumina il cammino verso Matera Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo 2026.
Un’occasione per riscoprire le proprie radici e proiettarsi verso un futuro condiviso con l’intero bacino del Mediterraneo.

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