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Normanni in Basilicata: Memoria, Monasteri e Identità Medievale

L’eredità normanna: memoria, identità e monasteri nel cuore del MezzogiornoIl 11 settembre, il Castello Pirro del Balzo di Venosa si appresta a diventare un crocevia di storia e cultura, ospitando una conferenza di eccezionale significato.
Il Professor Francesco Panarelli, luminare della storia medievale e Direttore del Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale dell’Università della Basilicata, offrirà una disamina approfondita del complesso rapporto tra i Normanni e il territorio meridionale, nel contesto del progetto “Fantastico Medioevo”, un’iniziativa promossa dalla Giunta regionale di Basilicata e coordinata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019.

L’arrivo dei Normanni nel Mezzogiorno d’Italia, lungi dall’essere un’invasione massiccia, rappresentò l’insediamento di un nucleo relativamente ristretto di cavalieri.
La necessità di consolidare la coesione interna a questo gruppo, unita alla volontà di stabilire una solida base di potere, stimolò una strategia mirata a integrare elementi di identità normanna con le dinamiche culturali e religiose preesistenti.
In questo processo cruciale, i monasteri si rivelarono uno strumento di inestimabile valore.

Non si trattava semplicemente di costruire luoghi di culto.

La fondazione e il sostegno di istituzioni monastiche divennero un atto politico, un mezzo per creare legami con la popolazione locale, condividere la fede cristiana – elemento unificante tra Normanni e Italici – e, parallelamente, proiettare un’immagine di autorità e preminenza.
La famiglia Altavilla, figura centrale nella storia normanna, scelse Venosa come laboratorio privilegiato per questa complessa operazione.

La città, strategicamente situata, divenne un punto nevralgico per la diffusione dell’influenza normanna e la creazione di un nuovo tessuto sociale ed economico.

Il sindaco Francesco Mollica sottolinea l’importanza di questo appuntamento per la comunità venesiana, sottolineando come il Medioevo non sia per la città una mera epoca storica, ma una dimensione viva, permeata nell’architettura, nelle tradizioni e nella memoria collettiva.

L’iniziativa si configura come un ponte tra passato e presente, offrendo alle nuove generazioni l’opportunità di riscoprire le radici storiche e culturali del territorio.

Un ringraziamento particolare è rivolto al Professor Fulvio Delle Donne, direttore scientifico del progetto, e alla Regione Basilicata e alla Fondazione Matera Basilicata 2019 per il loro impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale locale attraverso un percorso di conoscenza e partecipazione attiva.

L’evento di Venosa si inserisce in un ciclo di lezioni di storia che animerà diverse località della Basilicata, tra cui Acerenza, Rionero in Vulture, Palazzo San Gervasio, Forenza e Rapolla, offrendo al pubblico un’occasione unica per approfondire la complessa e affascinante storia del Mezzogiorno durante il periodo normanno, un’epoca cruciale per la formazione dell’identità culturale e politica della regione.
L’eredità normanna, lungi dall’essere un semplice capitolo del passato, continua a risuonare nel presente, plasmando l’identità e il tessuto sociale del Mezzogiorno.

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