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lunedì 3 Novembre 2025

Opera Unica: l’arte che guarisce e abbatte le barriere.

L’arte come catalizzatore di empatia e strumento di de-stigmatizzazione: è il cuore pulsante di “Opera Unica* – Tre studi sul sentire”, la mostra di Angelo Gallo inaugurata al Musma di Matera nell’ambito della XXI Giornata del Contemporaneo promossa dall’Amaci.
Un’iniziativa curatoriale a cura di Simona Spinella, resa possibile dalla collaborazione con A-Head Project di Angelo Azzurro Onlus, che intesse un dialogo profondo tra la neuroscienza e l’espressione artistica, con l’obiettivo di abbattere le barriere sociali e culturali che circondano le tematiche legate alla salute mentale.
Lungi dall’essere una semplice esposizione, “Opera Unica*” si configura come il culmine di un percorso itinerante, precedentemente presentato a Cosenza e Roma, che culmina in questa significativa tappa materana, aperta al pubblico fino all’8 novembre.

Le tre opere esposte – “Studio alla scultura dell’ala” (2023), “Studio alla sensibilità dell’attesa” (2024) e “Studio al sentimento dell’abbandono” (2025) – non sono semplici manufatti estetici, ma veri e propri laboratori di introspezione, profondi sondaggi dell’animo umano.

Gallo, attraverso un linguaggio artistico che si fa ponte tra astrazione e figurazione, non si limita a rappresentare emozioni, ma le disvela, le analizza, le trasforma in esperienza condivisa.
La sua ricerca si concentra sulla sensibilità non come fragilità, bensì come forza motrice dell’evoluzione, individuale e collettiva.
L’arte, in questo contesto, si trasforma in un *limen*, una soglia attraverso la quale il visitatore può esercitare il proprio sentire, confrontarsi con le proprie vulnerabilità e sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e degli altri.
La presenza del sindaco Antonio Nicoletti all’inaugurazione sottolinea l’importanza dell’evento per la comunità locale e per il ruolo dell’arte come motore di cambiamento sociale.
“Opera Unica*” non è solo una mostra, ma un invito a superare i pregiudizi, a promuovere l’inclusione e a riconoscere il valore intrinseco di ogni individuo, indipendentemente dalle sue condizioni di salute mentale.
Un’occasione per riflettere sulla complessità dell’esperienza umana e sulla potenza dell’arte come strumento di guarigione e di resilienza.

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