L’adozione dell’Intelligenza Artificiale (AI) rappresenta un’opportunità cruciale per le piccole e medie imprese (PMI) italiane, in particolare per quelle situate nel Sud del Paese.
Il seminario di studio organizzato da Confindustria Basilicata, con il contributo del marketing manager e AI Strategist Giando Santamaria, autore del libro “Apocalypse AI”, ha mirato a illuminare questo percorso, affrontando le sfide e svelando le potenzialità di una rivoluzione tecnologica in rapida evoluzione.
Il cuore del messaggio è chiaro: l’AI non è una minaccia apocalittica, come il titolo del libro potrebbe suggerire, ma uno strumento potente per incrementare la produttività, ottimizzare i costi operativi e liberare risorse umane per attività a più alto valore aggiunto.
L’approccio non deve essere di semplice integrazione, ma di *trasformazione*, guidando l’imprenditore a comprendere come l’AI possa modellarsi alle esigenze specifiche della sua azienda, minimizzando disruption e massimizzando l’impatto positivo.
Attualmente, la penetrazione dell’AI nel tessuto imprenditoriale italiano è ancora limitata, con solo il 3% delle aziende che dichiarano di utilizzarla.
Questa percentuale è praticamente inesistente nel Sud, segnalando un divario significativo rispetto ai Paesi più avanzati, un distacco che si quantifica in circa tre anni.
Questo ritardo non è semplicemente una questione di tecnologia, ma di mentalità, competenze e accesso a risorse finanziarie.
Confindustria Basilicata si è posta come punto di riferimento per supportare le imprese in questo percorso di transizione digitale, riconoscendo che le PMI, con le loro risorse limitate, necessitano di un supporto mirato per superare le barriere culturali e acquisire le competenze necessarie.
L’associazione mira a fornire assistenza economica, formazione specifica e orientamento strategico, riconoscendo che l’adozione dell’AI non è un investimento puramente tecnologico, ma un investimento nel futuro della competitività regionale.
Le aree di intervento prioritarie individuate durante il seminario includono l’agricoltura, l’artigianato e il settore metalmeccanico, settori chiave per l’economia lucana che possono trarre enormi benefici dall’automazione, dall’analisi dei dati e dall’ottimizzazione dei processi.
L’agricoltura, ad esempio, potrebbe sfruttare l’AI per l’agricoltura di precisione, la gestione delle risorse idriche e la previsione dei raccolti.
L’artigianato potrebbe beneficiare di sistemi di progettazione assistita e di processi produttivi più efficienti.
Il metalmeccanico, invece, potrebbe incrementare la robotizzazione e la manutenzione predittiva.
Il Presidente di Confindustria Basilicata, Francesco Somma, ha sottolineato con urgenza la necessità di accelerare il passo, evidenziando come altri Paesi abbiano già compiuto progressi significativi e si stiano avvantaggiando di un vantaggio competitivo.
La sfida non è solo quella di recuperare il divario, ma anche di anticipare le future tendenze tecnologiche e di posizionare le imprese lucane come leader nell’innovazione.
L’AI, quindi, non è solo una tecnologia, ma un imperativo strategico per la crescita economica e la prosperità del territorio.