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lunedì 17 Novembre 2025

Basilicata 2025: Stallo economico e crisi Stellantis

La Basilicata, nel primo semestre del 2025, si presenta come un’area geografica che, pur inserita in un contesto nazionale e meridionale in lenta ripresa, fatica a trovare un impulso di crescita sostenibile.

I dati aggiornati dalla Banca d’Italia, che analizzano l’andamento congiunturale regionale, dipingono un quadro di stallo, con una variazione negativa dello 0,1%, in netto contrasto con il dinamismo moderato riscontrato a livello nazionale e in altre aree del Mezzogiorno.

La performance del settore industriale rappresenta il fattore preponderante di questa situazione.

Oltre alla generale contrazione del fatturato e delle vendite, un peso significativo è attribuibile alla crisi dello stabilimento Stellantis di Melfi, un polo produttivo di primaria importanza per l’economia lucana.
Il drastico crollo della produzione, passata da poco più di 40.000 a meno di 20.000 veicoli (-59,4%), riflette una profonda ristrutturazione industriale che incide pesantemente sull’indotto e sull’occupazione locale.
Parallelamente, le vendite hanno subito un ridimensionamento altrettanto marcato, indicando un calo della domanda e una potenziale perdita di competitività.
Anche il settore estrattivo contribuisce negativamente, evidenziando una contrazione del 10% che potrebbe essere collegata a dinamiche di mercato internazionali o a problematiche specifiche legate alle risorse locali.

Tuttavia, non mancano segnali di resilienza e di potenziale crescita.
Il settore delle costruzioni, sostenuto dagli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), mostra una dinamica positiva, con un incremento del 2,3% nelle compravendite di abitazioni.
Questo dato suggerisce una potenziale spinta alla riqualificazione del patrimonio edilizio e alla creazione di nuove opportunità nel settore immobiliare.

Un altro elemento incoraggiante è la crescita del turismo, con un aumento del 6,8% delle presenze turistiche nel periodo gennaio-agosto.
Questo dato, sebbene parziale, indica una potenziale ripresa del settore turistico, fondamentale per l’economia lucana, e la capacità di attrarre visitatori nonostante le difficoltà generali.

L’andamento del mercato del lavoro si rivela complesso.
L’occupazione lucana, pur registrando una crescita minima (+0,2%), evidenzia una polarizzazione: aumento dei lavoratori dipendenti e contemporanea diminuzione delle forme di lavoro autonomo.

Questo potrebbe riflettere una transizione verso modelli lavorativi più strutturati e dipendenti, ma anche una difficoltà per gli imprenditori locali di sostenere le proprie attività.

Infine, il potere d’acquisto delle famiglie, pur segnando un lieve incremento (+0,1%), è rimasto condizionato dalla debolezza del mercato del lavoro e dalla persistenza dell’inflazione, limitando la capacità di spesa e frenando i consumi, che si sono mantenuti sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente.
La situazione complessiva richiede interventi mirati per stimolare gli investimenti, sostenere le imprese locali, diversificare l’economia e favorire un mercato del lavoro più dinamico e inclusivo, puntando a una crescita equilibrata e duratura.

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