La Basilicata, al termine del secondo trimestre del 2025, si presenta con un quadro imprenditoriale in lieve, ma significativo, miglioramento.
I dati elaborati da Unioncamere e InfoCamere, attraverso l’analisi trimestrale Movimprese sul Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, evidenziano un saldo positivo di 248 nuove imprese, corrispondente a un incremento dello 0,43% rispetto al periodo precedente.
Questo risultato, pur nella sua modestia numerica, denota una resilienza del tessuto economico lucano e una capacità di rigenerazione che si discosta dalle tendenze nazionali.
Il bilancio trimestrale si articola in 618 nuove immatricolazioni e 370 cessazioni, segnalando un dinamismo, seppur contenuto, che testimonia la presenza di iniziative imprenditoriali in grado di compensare le chiusure.
Il totale delle imprese attive nella regione, al 30 giugno 2025, si attesta a 57.880, consolidando un patrimonio economico che rappresenta una risorsa strategica per lo sviluppo del territorio.
L’incremento complessivo, pari allo 0,43%, ha superato il tasso di crescita registrato nello stesso periodo del 2024 (0,32%), indicando un’accelerazione nel percorso di ripresa.
Un’analisi più approfondita rivela differenze significative a livello provinciale.
La provincia di Potenza si distingue per un saldo più robusto di 187 imprese, frutto di 405 nuove iscrizioni contro 218 cessazioni, con un incremento percentuale del 0,51%.
Questo dato suggerisce una maggiore vitalità imprenditoriale e una potenziale capacità di attrazione di investimenti e competenze in quest’area.
La provincia di Matera, pur contribuendo positivamente al saldo regionale con 61 nuove imprese (risultato di 213 iscrizioni e 152 cessazioni), mostra una crescita più contenuta, pari allo 0,29%.
Questi risultati, seppur incoraggianti, richiedono un’interpretazione che tenga conto del contesto socio-economico più ampio.
La Basilicata, regione caratterizzata da sfide demografiche, infrastrutturali e di accesso ai finanziamenti, ha dimostrato una notevole capacità di adattamento e di resilienza.
L’aumento delle iscrizioni potrebbe essere legato a nuove opportunità emergenti, come lo sviluppo del turismo sostenibile, l’economia circolare, l’agricoltura di precisione e l’innovazione digitale.
Tuttavia, è fondamentale monitorare costantemente l’andamento delle imprese, promuovendo politiche di sostegno mirate, semplificando le procedure amministrative e favorendo l’accesso al credito, soprattutto per le micro e piccole imprese che rappresentano la spina dorsale dell’economia lucana.
In definitiva, la crescita, seppur modesta, offre un segnale di speranza e invita a proseguire con determinazione il percorso di sviluppo sostenibile e inclusivo.