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giovedì 6 Novembre 2025

Crisi in Basilicata: CGIL lancia la Vertenza Basilicata

La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) in Basilicata ha formalmente avviato la “Vertenza Basilicata”, un’iniziativa volta a sollevare e affrontare una crisi strutturale che affligge profondamente il tessuto economico e sociale regionale, con particolare acuzie nel settore industriale.

Durante l’assemblea “Assemblea delle Assemblee”, il segretario regionale Fernando Mega ha descritto la situazione come un “quadro di sofferenza” che richiede un intervento urgente e coordinato.

La gravità della situazione emerge da una serie di indicatori preoccupanti.

Il sito produttivo Stellantis, fulcro storico dell’occupazione in Basilicata, è alle prese con una produzione drasticamente ridotta, un declino che ha comportato una significativa diminuzione del personale, passando da un organico di 7.000 unità a poco più di 5.000.

Questo dato non è isolato, ma riflette una crisi più ampia che coinvolge diversi settori.

Un elemento critico è rappresentato dai ritardi nell’attuazione del programma “No Oil”, un’iniziativa volta a riconvertire le attività estrattive verso modelli più sostenibili e a compensare gli impatti ambientali.
Gli impegni assunti da Eni e Total non si sono tradotti in azioni concrete, aggravando la situazione e sollevando interrogativi sulla credibilità delle politiche di transizione energetica.

La vertenza CGIL punta il dito contro un problema occupazionale complesso, intrecciato a difficoltà produttive e carenze infrastrutturali.
Aziende come Favorit, Smartpaper e le infrastrutture logistiche di Melfi si trovano ad affrontare situazioni di emergenza, con implicazioni drammatiche per migliaia di famiglie.
La fragilità di queste realtà evidenzia la necessità di un approccio strategico che favorisca la diversificazione economica e la creazione di nuove opportunità di lavoro.

Mega ha rivolto un appello al governo regionale, guidato da Bardi, esprimendo la volontà di un confronto costruttivo, al di là di logiche partitiche e divisioni sindacali.

La richiesta è quella di un riconoscimento formale della gravità della crisi e di un’attivazione di una “Vertenza Basilicata” a livello nazionale.
Questa iniziativa dovrebbe coinvolgere tutti gli attori rilevanti: Confindustria, le associazioni datoriali, gli investitori privati, le organizzazioni sindacali e la classe politica lucana, chiamata a superare le divisioni ideologiche e a collaborare per la ricerca di soluzioni concrete.
La CGIL sottolinea che la crisi lucana non può essere affrontata isolatamente, ma richiede un impegno coordinato a livello nazionale, con la mobilitazione di risorse e competenze per sostenere la ripresa economica e sociale della regione.

L’obiettivo finale è quello di costruire un futuro più prospero e sostenibile per la Basilicata, che metta al centro il benessere dei suoi cittadini e la valorizzazione del suo patrimonio naturale e culturale.
La “Vertenza Basilicata” si configura, dunque, come un segnale di allarme e un invito all’azione, un punto di partenza per un percorso di cambiamento profondo e duraturo.

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