Crisi in Basilicata: Sindacati per un Nuovo Patto Industriale

L’industria lucana si trova ad affrontare una crisi sistemica, un momento di profonda riflessione che trascende le singole vertenze e richiede una visione strategica condivisa.

Un incontro unitario, convocato dalle principali sigle sindacali (Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm), ha rappresentato un atto di responsabilità collettiva per affrontare le sfide complesse che gravano sul tessuto produttivo regionale.

Lo slogan “Difendere il lavoro, rilanciare l’industria” ha sintetizzato l’urgenza di un cambiamento di rotta, un nuovo patto tra istituzioni, imprese e lavoratori.
La constatazione è chiara: la Basilicata, e in particolare il suo comparto metalmeccanico, vive una delle fasi più delicate degli ultimi decenni.
Melfi, con le sue incertezze occupazionali, si configura come un campanello d’allarme, la vetta emergente di un iceberg che nasconde fragilità più profonde.

Non si tratta più di gestire emergenze, ma di costruire un futuro industriale solido e sostenibile.
La transizione ecologica, tecnologica e digitale, imperativa a livello globale, impone una profonda revisione dei modelli produttivi e delle competenze.

La Basilicata, con le sue peculiarità geografiche, sociali ed economiche, non può rimanere esclusa da questo processo di cambiamento, ma deve intercettare le opportunità che esso offre.

Tuttavia, questa trasformazione non deve tradursi in perdita di posti di lavoro o in un impoverimento del territorio, bensì in una riqualificazione del capitale umano e in un rafforzamento della competitività.
Le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità di un intervento urgente e mirato da parte delle istituzioni, con l’obiettivo di attrarre nuovi investimenti e di sostenere le imprese esistenti.

È indispensabile superare un approccio frammentario e reattivo, adottando una politica industriale regionale coerente e lungimirante.

Il documento che verrà presentato raccoglierà proposte concrete per il rilancio dell’industria lucana, ponendo particolare attenzione a:* Investimenti strategici: priorità a settori innovativi e sostenibili, come l’energia rinnovabile, l’economia circolare, l’agricoltura di precisione e l’industria 4.0.
* Formazione continua: potenziamento delle competenze dei lavoratori per rispondere alle nuove esigenze del mercato del lavoro, con particolare attenzione alle competenze digitali e green.* Ricerca e sviluppo: sostegno alla collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese per favorire l’innovazione e la creazione di nuove tecnologie.
* Infrastrutture: miglioramento della viabilità, delle comunicazioni e dell’accesso all’energia per rendere il territorio più attrattivo per gli investitori.
* Semplificazione burocratica: riduzione degli oneri amministrativi per facilitare l’avvio e lo sviluppo di nuove attività produttive.
* Rete di supporto alle PMI: creazione di un sistema integrato di servizi per le piccole e medie imprese, con particolare attenzione al finanziamento, alla consulenza e all’internazionalizzazione.

È fondamentale che la situazione della Basilicata venga riconosciuta come una “vertenza nazionale”, richiedendo un impegno straordinario da parte del governo centrale.

La creazione di una “task force permanente”, composta da rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria, permetterebbe di monitorare l’attuazione delle misure previste e di apportare eventuali correzioni di rotta.
La sfida è complessa, ma non insormontabile.
Richiede coraggio, visione e un forte senso di responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.
L’obiettivo è chiaro: costruire un futuro industriale prospero e sostenibile per la Basilicata, un futuro che metta al centro il lavoro, l’innovazione e il benessere della comunità.

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