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mercoledì 5 Novembre 2025

Invecchiamento attivo: comunità abitative per una nuova dignità.

La crescente longevità della popolazione italiana, testimoniata da una percentuale di over 65 che supera il 26% in Basilicata, impone una radicale revisione delle politiche di supporto all’invecchiamento.

Lo Spi Cgil, in occasione della “Festa di LiberEtà” a Rifreddo di Pignola, ha presentato una proposta di legge innovativa, concepita non come un’aggiunta ai servizi esistenti, ma come una vera e propria alternativa al modello assistenziale tradizionale, spesso inadeguato a rispondere alle esigenze di una popolazione anziana che aspira a preservare la propria autonomia e dignità.
La proposta si focalizza sulla creazione di “comunità abitative condivise”, un approccio che trascende la mera residenza per anziani, promuovendo un vero e proprio ecosistema sociale.

Questi nuclei abitativi, pensati per persone anziane che mantengono un grado di autonomia, anche parziale, si distinguono per la loro flessibilità e l’attenzione al benessere psico-sociale.

Non si tratta di semplici abitazioni, ma di spazi progettati per favorire l’interazione, la collaborazione e la condivisione di risorse.

L’architettura di queste comunità abitative è pensata per integrare spazi privati – abitazioni individuali o condivise – con aree comuni multifunzionali: orti collettivi, cucine condivise, laboratori creativi, sale polivalenti per attività ricreative e formative.

La presenza di servizi di assistenza leggera, modulabili in base alle necessità individuali, garantisce un supporto discreto e tempestivo, senza compromettere l’indipendenza degli ospiti.

Un elemento distintivo è la possibilità di ospitare studenti universitari o giovani volontari, promuovendo un interscambio generazionale che arricchisce la vita di tutti i partecipanti, attenuando la solitudine e stimolando nuove competenze.
L’obiettivo primario è il rafforzamento del senso di appartenenza e la prevenzione dell’isolamento sociale, fattori cruciali per mantenere una buona salute fisica e mentale.
Si tratta di creare un ambiente che favorisca l’accettazione, la valorizzazione e il rispetto reciproco, dove ogni individuo possa sentirsi parte integrante di una comunità attiva e dinamica.

La proposta dello Spi Cgil rappresenta una sfida aperta alle politiche pubbliche, che devono superare un approccio marginalizzante nei confronti degli anziani, e ai sistemi di welfare, chiamati a promuovere un invecchiamento attivo e una vita indipendente, non come ideali astratti, ma come diritti concreti e garantiti.
Il modello proposto non si limita a fornire un servizio, ma mira a costruire un nuovo paradigma di convivenza, in cui l’età avanzata non sia sinonimo di dipendenza e solitudine, ma di esperienza, saggezza e partecipazione attiva alla vita sociale.
La segretaria generale Spi Cgil nazionale, Tania Scacchetti, ha sottolineato come questa iniziativa possa rappresentare un esempio virtuoso da replicare su scala nazionale, contribuendo a costruire una società più inclusiva e attenta alle esigenze di tutti i suoi membri, a prescindere dall’età.

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