mercoledì 10 Settembre 2025
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Maratea: Mobilitazione per il Porto, Salvaguardare un Patrimonio Comunitario

La crescente mobilitazione civica a Maratea ha visto superare le 1.800 adesioni alla petizione promossa congiuntamente da Legambiente Basilicata, Lega Navale sezione di Maratea, il Centro Culturale Maratea e il gruppo “Amici di Maratea”, un chiaro segnale di quanto il porto rappresenti un fulcro cruciale per la comunità locale.
Lungi dall’essere una semplice struttura portuale, il porto di Maratea incarna un’identità profondamente radicata nella storia, nella cultura e nell’economia del territorio, un patrimonio da tutelare con rigore.
Il presidente Antonio Lanorte ha sottolineato come questo risultato tangibile dimostri l’importanza strategica del porto, evidenziando come esso sia un elemento imprescindibile della vita sociale e ambientale della città.
La preoccupazione principale ruota attorno all’avviso pubblico emanato dalla Regione Basilicata per l’affidamento esclusivo della gestione dell’intera area portuale – comprensiva di specchio acqueo, banchine e aree a terra – ad un unico soggetto per un periodo di quindici anni.

La critica centrale, condivisa dalle realtà promotrici della petizione, risiede nella totale assenza di un dialogo costruttivo con le istituzioni locali (Comune), le associazioni di categoria e gli stakeholder territoriali.

Questo approccio decisionale, percepito come autoritario e poco inclusivo, ignora le peculiarità del contesto marateese e non tiene conto delle esigenze future del territorio.
In particolare, l’omissione di spazi dedicati alla futura Area Marina Protetta Costa di Maratea, essenziali per le imbarcazioni di vigilanza, le attività di monitoraggio ambientale e i programmi di educazione marina, appare come una grave lacuna.
Legambiente ha esortato la Regione a ritirare l’avviso e a ripubblicarlo solo a seguito di un confronto preliminare ampio e trasparente con l’intera comunità.

La gestione di un bene così prezioso come l’area marittima deve poggiare su principi di trasparenza, sostenibilità ambientale ed economica, e partecipazione democratica.

L’accessibilità e la fruizione pubblica degli spazi a terra, vitali per il tessuto sociale e per le attività culturali, devono essere garantite, evitando privatizzazioni che ne limiterebbero l’utilizzo da parte dei cittadini e degli operatori locali.

La visione condivisa è quella di un porto che non sia ridotto a una mera questione burocratica, ma che sia governato secondo criteri di lungimiranza, inclusività e sostenibilità, promuovendo lo sviluppo economico locale nel rispetto dell’ambiente e della tradizione marateese.
La salvaguardia del porto di Maratea, dunque, si configura come una sfida collettiva, un’occasione per ripensare il rapporto tra istituzioni, comunità e territorio, orientandolo verso un futuro di prosperità e tutela del patrimonio comune.

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