La recente conclusione degli Stati Generali dell’Area Marina Protetta Costa di Maratea, un evento promosso da Legambiente nell’ambito della missione Goletta Verde, ha generato un’istanza cruciale rivolta al Ministero competente: la rapida finalizzazione, entro il 2025, di un decreto ministeriale che definisca in maniera organica la governance dell’area protetta.
Questo atto normativo deve cristallizzare procedure di gestione, individuare il soggetto gestore, formalizzare i confini (perimetrazione) e le diverse zone con specifiche destinazioni d’uso, e delineare un quadro di misure di conservazione attuative.
L’esigenza di un modello di gestione partecipata emerge come fulcro del dibattito.
Gli attivisti sottolineano la necessità di un ente gestore che non si limiti a un ruolo amministrativo, ma che si configuri come vero e proprio aggregatore di interessi, in grado di dialogare e coordinare le azioni di istituzioni pubbliche, comunità locali, operatori economici, associazioni di categoria e rappresentanti del mondo scientifico e della ricerca.
Questo approccio, orientato alla collaborazione, si rivela essenziale per garantire la sostenibilità e l’efficacia delle misure di protezione, evitando conflitti e massimizzando i benefici per l’intera comunità.
Il Ministero dell’Ambiente e l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) hanno recentemente presentato, nel febbraio 2025, una proposta di perimetrazione e zonizzazione, un passaggio significativo considerando che l’area è stata inclusa nell’elenco di potenziali aree protette ben 34 anni fa.
Tale proposta deve ora essere recepita e tradotta in un atto normativo vincolante, superando le inerzie burocratiche e gli ostacoli contingenti.
Gli obiettivi fondanti del riconoscimento dell’Area Marina Protetta Costa di Maratea sono molteplici e interconnessi.
Oltre alla salvaguardia della biodiversità marina e costiera, un patrimonio ecologico di inestimabile valore, si punta a regolare in maniera responsabile e sostenibile le attività turistiche, assicurando un impatto minimo sull’ambiente e massimizzando i benefici per la comunità locale.
Particolare attenzione è riservata al sostegno della pesca artigianale, pilastro dell’economia locale, e alla promozione di una cultura della tutela ambientale, attraverso iniziative di sensibilizzazione e educazione.
L’area di Maratea, con le sue peculiarità ambientali, socio-economiche e culturali, possiede il potenziale per divenire un modello virtuoso di equilibrio tra conservazione ambientale e sviluppo locale.
Questo obiettivo si inserisce in una visione più ampia, che riguarda la gestione integrata dello spazio costiero del Golfo di Policastro e della costa del Cilento, un’area geografica e culturale omogenea che necessita di un progetto autonomo e condiviso per la programmazione comunitaria nel periodo 2028-2034.
Tale progetto dovrebbe puntare a massimizzare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici, a promuovere l’innovazione sostenibile e a valorizzare le risorse locali, preservando al contempo l’identità culturale e la bellezza paesaggistica.
La visione di Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree protette e biodiversità di Legambiente, sottolinea come l’Area Marina Protetta Costa di Maratea possa rappresentare un esempio di governance partecipata e sviluppo sostenibile per l’intera regione, contribuendo a costruire un futuro più resiliente e prospero per le generazioni a venire.