Nell’ambito delle Kulturverndagene, le Giornate Europee del Patrimonio in Norvegia, si è rinnovato un ponte culturale significativo, con Matera, erede del titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, che si fa portavoce di un’identità europea complessa e stratificata.
L’evento rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sull’eredità di Matera e per proiettarla in un futuro di dialogo interculturale e di connessioni transnazionali.
La visione che Matera ha incarnato e continua a incarnare, come sottolinea Rita Orlando, responsabile della programmazione culturale e del networking della Fondazione Matera Basilicata 2019, trascende la mera conservazione del patrimonio materiale.
È una concezione dinamica che considera la comunità locale, i suoi abitanti, come custodi viventi della memoria, come archivi umani che custodiscono e reinterpretano la storia attraverso le loro tradizioni, le loro narrazioni, le loro pratiche.
Questa visione del patrimonio non è statica, ma si arricchisce di nuovi significati, attualizzandosi e dialogando con il presente.
L’impegno di Matera non si limita a un’operazione di recupero storico; è un vero e proprio percorso di “transumanza culturale”, un movimento continuo tra l’Europa e il Mediterraneo, che ne sottolinea il ruolo di ponte tra due aree geografiche e culturali ricche di storia e di sfide condivise.
Il “cucù”, il timbro del pane e il campanaccio, simboli tangibili dell’identità materana, diventano così messaggi universali, inviti a un’apertura verso il futuro, prefigurando il ruolo che la città assumerà nel 2026, quando sarà Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo.
Il riconoscimento di Matera, così come espresso dall’ex Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, testimonia la capacità della città di reinventarsi, di valorizzare le proprie peculiarità aprendosi al mondo e rappresentando l’Italia e i valori fondanti dell’Europa in un contesto globale.
Questo evento norvegese non è solo un momento di celebrazione, ma un impegno concreto a rafforzare il ruolo della cultura come motore di dialogo, comprensione reciproca e collaborazione tra i popoli, costruendo ponti solidi per affrontare le sfide del futuro e promuovere un’Europa più inclusiva e coesa.
L’eredità di Matera, quindi, si configura come un modello di resilienza culturale e di apertura al mondo, un invito a riscoprire il valore del patrimonio come strumento di crescita personale e collettiva.