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martedì 4 Novembre 2025

Scale mobili a Potenza: rischio chiusura, appello al Governo.

La questione delle scale mobili che collegano viale Marconi e Piazza XVIII Agosto a Potenza si configura come una sfida cruciale per la mobilità urbana e un campanello d’allarme sullo stato di manutenzione delle infrastrutture pubbliche.

A un anno dalla scadenza della proroga vitalizia concessa all’impianto, il segretario della Filt Cgil Basilicata, Rocco Pace, ha formalmente sollecitato la Regione a destinare le risorse economiche necessarie per i lavori di adeguamento, un’azione che si fa eco alle prime segnalazioni di pericolo sollevate dal sindacato già nel 2023, quando si contestava la gestione precedente.
L’intervento richiesto, stimato in circa sette milioni di euro, non si limita a una semplice manutenzione ordinaria, bensì mira a rispondere alle stringenti direttive imposte dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali (ANFISA), organo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Queste normative, di natura obbligatoria, derivano dall’età dell’impianto, che ha superato i trent’anni di esercizio, un limite che impone controlli più approfonditi e interventi di modernizzazione per garantire la sicurezza degli utenti.
La precedente proroga era stata frutto di una collaborazione tra l’amministrazione comunale e la Regione, con l’impegno quest’ultima a finanziare gli interventi necessari.
Questa precedente intesa solleva ora interrogativi sulla continuità di questa visione strategica e sulla reale volontà politica di preservare un’opera fondamentale per la città.

La Filt Cgil, in quanto voce dei lavoratori, non solo si preoccupa della mobilità, ma anche delle ripercussioni sociali ed economiche che una chiusura improvvisa comporterebbe, con potenziali impatti negativi sull’occupazione locale.
La vicenda delle scale mobili trascende una mera questione tecnica; essa si configura come un indicatore dello stato di salute della pianificazione infrastrutturale e della capacità di una comunità di investire nel proprio futuro.

La richiesta del sindacato non è solo un appello a garantire la sicurezza e la fruibilità di un’opera, ma anche un monito a ripensare il ruolo della pubblica amministrazione nella gestione del patrimonio infrastrutturale, privilegiando la prevenzione, la manutenzione programmata e la sostenibilità nel lungo periodo.

La decisione della Regione rappresenterà un banco di prova per la sua sensibilità verso le esigenze dei cittadini e per la sua responsabilità nei confronti del futuro della città di Potenza.

Un mancato intervento non solo comprometterebbe la mobilità, ma alimenterebbe anche un senso di sfiducia verso le istituzioni e la loro capacità di tutelare il benessere collettivo.

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