Un fronte sindacale compatto, rappresentato da Fim, Fiom, Uilm e Fismic, ha manifestato a Potenza con un presidio sotto la Prefettura, in un giorno segnato dallo sciopero generale dei dipendenti Smartpaper in tutta Italia.
La protesta, carica di apprensione e richiesta di trasparenza, si concentra sulla delicata vicenda legata alla perdita dell’appalto Enel, recentemente assegnato a un’Ati composta da Accenture e Datacontact, e sulle conseguenze che questa decisione avrà sul futuro lavorativo di circa 600 dipendenti, di cui 380 direttamente coinvolti nella lavorazione in questione.
Il presidio rappresenta la prima tappa di un’azione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a sollecitare un intervento istituzionale.
I sindacati hanno chiesto formalmente al Prefetto Michele Campanaro di convocare un tavolo di confronto che includa Smartpaper, l’Ati vincitrice dell’appalto e lo stesso Enel.
La gravità della situazione deriva principalmente dall’opacità che Smartpaper, società specializzata in business process outsourcing, ha dimostrato finora nella gestione della perdita dell’appalto, lasciando i lavoratori nell’incertezza e senza un piano di transizione chiaro.
La storia di Smartpaper è profondamente intrecciata con il tessuto economico della regione.
Per vent’anni, l’azienda ha rappresentato un’opportunità di occupazione cruciale per molti giovani, offrendo impiego in aree specializzate come il recupero crediti, la gestione delle fatturazioni e il controllo qualità, inizialmente per Enel e successivamente per le sue diverse articolazioni, Enel Energia e il mercato libero.
L’acquisizione da parte della multinazionale spagnola Indra, avvenuta in tempi recenti, ha innescato un processo che ha culminato con la perdita dell’appalto Enel.
La commessa è attualmente prorogata fino al 30 settembre, data oltre la quale, in base agli accordi contrattuali, i lavoratori dovrebbero essere assorbiti dall’Ati vincitrice.
Questa transizione, delicata e potenzialmente destabilizzante, richiede una pianificazione accurata e trasparente, e proprio in questo ambito i sindacati lamentano una grave mancanza di informazioni e chiarezza.
La questione, come sottolineato dal capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza, pone l’attenzione sulla responsabilità del committente, Enel, e sulla necessità che il governo nazionale eserciti un controllo rigoroso e una vigilanza proattiva per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire una transizione equa e dignitosa.
Il futuro di queste persone, e l’impatto che la perdita dell’appalto avrà sull’economia locale, richiedono un intervento tempestivo e un impegno concreto da parte di tutte le parti coinvolte.
La situazione evidenzia, inoltre, le criticità che possono derivare da processi di delocalizzazione e riorganizzazione aziendale, e la necessità di una governance che metta al centro la tutela del lavoro e la sostenibilità sociale.