A seguito di un tavolo di confronto cruciale tenutosi a Roma presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata concessa una sospensiva di quattro mesi alla scadenza del contratto che lega Trasnova, società del pool di fornitori di Stellantis situata a San Nicola di Melfi (Potenza), alle subappaltatrici Logitec e Tecnoservice, attive nel settore della logistica.
Questa decisione, accolta con cauto ottimismo, mira a fornire un margine temporale indispensabile per esplorare soluzioni sostenibili e strategiche in merito alla complessa situazione che coinvolge i 288 lavoratori impiegati.
La vertenza, che si protrae da tempo, solleva questioni di profonda rilevanza per l’economia locale e per il tessuto industriale della Basilicata.
Trasnova, nell’affermare la propria posizione, intende persuadere Stellantis a riconoscere la sua attività come un vero e proprio ramo d’azienda, proponendo un’integrazione all’interno della struttura aziendale.
In alternativa, l’azienda si riserva la possibilità di avviare le procedure di licenziamento collettivo, una prospettiva che le parti sindacali (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr) si stanno attivamente impegnando a scongiurare.
L’intervento del Ministero, in collaborazione con le organizzazioni sindacali, si configura come un tentativo di mediazione volta a preservare l’occupazione e a promuovere la riqualificazione professionale.
Si richiede a Trasnova di concentrarsi sull’attivazione di misure di sostegno al reddito, garantendo un supporto economico immediato ai lavoratori durante il periodo di transizione.
Parallelamente, il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) si impegna a intensificare le trattative con altre aziende operanti nel settore, nella speranza di individuare opportunità di assorbimento del personale.
Questa sospensiva di quattro mesi non costituisce una soluzione definitiva, ma rappresenta un respiro necessario per elaborare strategie mirate.
Il prossimo incontro, fissato per il 4 febbraio, si preannuncia determinante per valutare i progressi compiuti e per definire un percorso chiaro verso la sostenibilità occupazionale.
La complessità della situazione richiede un approccio olistico, che consideri non solo gli aspetti economici e contrattuali, ma anche le competenze dei lavoratori e le prospettive di sviluppo del territorio.
La sfida è quella di trasformare una crisi potenziale in un’opportunità per rafforzare il sistema industriale locale e per garantire un futuro dignitoso a tutti i lavoratori coinvolti.






