La riprogettazione del sistema di Emergenza Urgenza 118 in Basilicata si configura come una sfida complessa, richiedendo un approccio innovativo e flessibile per rispondere efficacemente alle crescenti esigenze della popolazione.
A fronte di criticità strutturali, emerse durante l’audizione dei vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Potenza (ASP), con particolare riferimento alla carenza di personale qualificato in aree strategiche come il Vulture-Alto Bradano e la collina materana, si rende necessaria una revisione profonda del modello operativo attuale.
L’iniziativa di reclutamento in corso, seppur tempestiva, rappresenta una soluzione parziale e temporanea, insufficiente a risolvere problemi di natura più profonda, legati alla difficoltà di attrarre e trattenere risorse umane specializzate in un contesto demografico in evoluzione.
L’ipotesi di un Partenariato Pubblico-Privato (PPP) emerge, quindi, non come una semplice opzione, ma come una strategia potenzialmente in grado di veicolare il sistema verso una maggiore resilienza e sostenibilità.
Questo modello, già sperimentato con successo in altre regioni italiane, non implica una cessione della responsabilità pubblica, bensì una collaborazione mirata a ottimizzare l’utilizzo di risorse umane, finanziarie e tecnologiche.
Il coinvolgimento del terzo settore, con le sue competenze specifiche e la sua capacità di interfacciarsi con le comunità locali, si prefigge di ampliare l’offerta di servizi e di promuovere una cultura della prevenzione e della cura.
La logistica, ad esempio, una componente critica del servizio 118, potrebbe essere affidata a partner privati, specializzati nella gestione di flotte di veicoli emergentziali e nella manutenzione di autombulanze, garantendo rapidità di intervento e riduzione dei costi.
Analogamente, la manutenzione delle infrastrutture, l’implementazione di sistemi informatici avanzati per la gestione delle chiamate e l’ottimizzazione dei percorsi degli interventi, potrebbero beneficiare delle competenze specifiche di operatori esterni.
Tuttavia, la transizione verso un modello PPP richiede un quadro normativo chiaro e rigoroso, che definisca i ruoli e le responsabilità dei diversi attori coinvolti, e che garantisca il rispetto dei più elevati standard di qualità del servizio.
La Regione, pur delegando specifiche attività a partner privati, manterrà un ruolo di supervisione e controllo, attraverso meccanismi di monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti.
La trasparenza nella gestione dei contratti e la partecipazione attiva dei rappresentanti dei cittadini saranno elementi imprescindibili per assicurare che il partenariato pubblico-privato sia realmente a beneficio della collettività, migliorando l’accessibilità, l’efficienza e la qualità del servizio di Emergenza Urgenza 118, in linea con le aspettative e le esigenze della popolazione lucana.
Si auspica, inoltre, che l’analisi costi-benefici del modello PPP consideri non solo gli aspetti economici immediati, ma anche l’impatto a lungo termine sulla salute pubblica e sulla coesione sociale della regione.