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Addio a Francesco Sisinni: un gigante della cultura italiana.

Il mondo della cultura e delle istituzioni italiane piange la scomparsa del professor Francesco Sisinni, figura di spicco nel panorama nazionale ed europeo, spentosi all’età di 91 anni.
La notizia ha suscitato profondo cordoglio in Basilicata, sua terra d’origine, e oltre, segnando la fine di un percorso dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e all’impegno civile.

Sisinni non fu solo un amministratore locale, avendo ricoperto la carica di sindaco di Maratea dal 1995 al 1997, ma un intellettuale di respiro internazionale, un ponte tra il rigore accademico e l’azione politica.

La sua carriera si snodò attraverso ruoli di fondamentale importanza, testimoniando un profondo senso del dovere e una visione strategica per il Paese.
Profondamente legato alla figura di Aldo Moro, Sisinni collaborò attivamente alla nascita del Ministero per i Beni Culturali, un’innovazione istituzionale che ha plasmato la gestione del patrimonio artistico e storico italiano.

La sua nomina a primo segretario generale e la successiva direzione generale alle Antichità consolidarono il suo ruolo di architetto di questa importante riforma.

Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha sottolineato come Sisinni incarnasse una rara combinazione di competenza, passione e dedizione, qualità che ha trasmesso con efficacia nell’insegnamento universitario, formando intere generazioni di studiosi.
La perdita per Maratea, come evidenziato dal presidente, è duplice: la comunità perde un amministratore capace e una guida illuminata, ma l’Italia perde una voce autorevole e un intellettuale di riferimento.

L’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, ha reso omaggio a Sisinni come a un “gigante della cultura”, capace di elevare il profilo dell’Italia e dell’Europa nel mondo.

Pittella ha ricordato come Sisinni abbia saputo coniugare l’impegno istituzionale con la disponibilità verso la propria comunità, dimostrando una leadership basata sulla visione e sulla tenacia.

Il suo contributo alla tutela del patrimonio culturale, la sua profonda conoscenza del mondo artistico, letterario e religioso, lo rendono un esempio di servitore dello Stato e di cittadino esemplare.
La scomparsa di Francesco Sisinni lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale e istituzionale italiano, ma il suo lascito, fatto di rigore intellettuale, impegno civile e profonda conoscenza del patrimonio nazionale, continuerà a ispirare le future generazioni.

Il suo nome rimarrà scolpito nella storia come quello di un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio del Paese e alla valorizzazione delle sue radici culturali.

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