Bardi e i Lucani: un abisso di fiducia.

La distanza tra le dichiarazioni del Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, e la percezione della realtà che vivono i cittadini lucani si fa sempre più abissale, sollevando interrogativi profondi sulla sua effettiva aderenza al tessuto sociale e alle problematiche che affliggono la Basilicata.
Questa frattura, sottolineata con forza dal vicepresidente del Consiglio regionale, Angelo Chiorazzo, non si configura come una semplice divergenza di opinioni, ma come un divario interpretativo che incrina la fiducia e alimenta un crescente senso di disillusione.
Le affermazioni di Bardi, trasparienti in un’aura di distacco, sembrano provenire da un universo parallelo, un’eco di narrazioni filtrate attraverso i circuiti comunicativi delle élite politiche nazionali.
Un ambiente, questo, dove la gravità della crisi idrica, l’amarezza delle famiglie penalizzate dal Bonus Gas e le ombre di ‘Affidopoli lucana’ appaiono desunte, minimizzate o addirittura ignorate.
La retorica trionfalistica del Presidente contrasta violentemente con la cruda realtà dei comuni del Vulture, prosciugati dalla siccità, e degli agricoltori lucani, costretti a sospendere le coltivazioni, un’attività vitale per l’economia regionale.

L’impegno a chiedere al Governo nazionale lo stato di emergenza idrica, in passato, si scontra con la sfacciata negazione di un’emergenza che i cittadini sperimentano quotidianamente sulla propria pelle.
Il caso del Bonus Gas è emblematico di questa dissonanza.
Mentre Bardi infonde ottimismo, settantacinquemila famiglie si trovano a dover restituire ingiustamente somme di denaro, vittime di una logica aberrante che penalizza il risparmio energetico.
Questa gestione, per sua natura contraddittoria, non solo ignora le difficoltà economiche delle famiglie, ma le aggrava, generando frustrazione e risentimento.

La questione ‘Affidopoli lucana’, infine, costituisce un ulteriore tassello in questo mosaico di incongruenze.
L’indagine giudiziaria, con le sue acquisizioni documentali e la sua incalzante attività investigativa, sembra non scalfire l’imperturbabilità del Presidente, il quale invita i cittadini a recarsi in Procura, un gesto che appare come una macchia ulteriore sulla sua immagine.

La sua posizione, da ex generale della Guardia di Finanza, lo pone a un livello di responsabilità e competenza che richiederebbero un intervento proattivo e deciso, e non un mero invito alla segnalazione.
La distanza tra le parole e i fatti solleva una domanda urgente: il Presidente Bardi è genuinamente convinto di ciò che afferma, oppure si tratta di una recita, un atto di fede in una realtà distorta? In entrambi i casi, le conseguenze per la Basilicata sono potenzialmente disastrose, minando la credibilità delle istituzioni e compromettendo il futuro della regione.
La fiducia dei cittadini, elemento imprescindibile per la stabilità e lo sviluppo di una comunità, rischia di evaporare, lasciando spazio ad un vuoto di incertezza e disillusione.

È necessaria un’azione tempestiva e trasparente per riavvicinare le istituzioni alla realtà dei lucani, ricostruendo un rapporto di fiducia e collaborazione che troppo a lungo è stato compromesso.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap