La Basilicata si trova di fronte a un bivio cruciale, un punto di non ritorno che rischia di compromettere il suo futuro.
Mentre l’amministrazione regionale sembra impegnata in un’attività distratta, quasi un pellegrinaggio tra le dinamiche romane e le attrattive napoletane, la regione si arricchisce di preoccupazioni e segnali di degrado.
È l’analisi che i rappresentanti del gruppo consiliare democratico, guidati da Piero Lacorazza, hanno presentato a Potenza, delineando un quadro allarmante che contrasta con la retorica ufficiale.
Le critiche si concentrano su una gestione regionale che appare disconnessa dalla realtà del territorio.
I dati forniti dalla Banca d’Italia confermano l’arretramento della Basilicata negli indicatori economici nazionali, un segnale di una crisi strutturale che si aggrava.
Parallelamente, la percezione della qualità dei servizi sanitari da parte dei cittadini lucani è in netto calo, un campanello d’allarme che richiede interventi urgenti e mirati.
Un’ulteriore fonte di preoccupazione è rappresentata dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che, nonostante le promesse di sviluppo e modernizzazione, rimangono in gran parte inutilizzati.
L’assenza di un piano strategico regionale, un vero e proprio orizzonte programmatico che guidi l’azione amministrativa, contribuisce a generare incertezza e a soffocare l’iniziativa imprenditoriale.
I consiglieri democratici denunciano un’assenza di leadership, un vuoto comunicativo che lascia i cittadini privi di risposte e di prospettive.
L’appello rivolto al Presidente Bardi è netto: abbandonare la retorica e l’apparenza, abbracciando con responsabilità le sfide che la regione affronta.
Non è tempo di esibizioni o di “turismo d’opportunità”, ma di un impegno concreto e condiviso.
Il lavoro svolto dal gruppo consiliare democratico, testimoniato dalla presentazione di 13 proposte di legge (di cui 7 approvate approvate), 86 interrogazioni (orali e scritte) e 15 mozioni, riflette una volontà di contrasto e di proposta alternativa.
Non si tratta di un mero esercizio di opposizione, ma di un tentativo di offrire soluzioni concrete ai problemi che affliggono la Basilicata.
La preoccupazione si estende al futuro, alimentata dalle tensioni all’interno della maggioranza di governo che si manifestano con la frequente cancellazione delle sedute consiliari.
Sebbene la complessità della situazione sia riconosciuta, l’assenza di una guida autorevole, capace di trasmettere fiducia e di orientare le scelte strategiche, rischia di compromettere seriamente le prospettive di sviluppo della regione.
La leadership, in momenti di crisi, deve incarnare la capacità di visione e di direzione, di resilienza e di speranza.
Un silenzio prolungato, un’immobilismo apparente, rischia di essere percepiti come un tradimento nei confronti dei cittadini lucani.